Corriere della Sera

Il Pil sarà rivisto al ribasso Ma resta la nebbia sui tagli alle tasse

Renzi: non nascondiam­o i dati, vogliamo fare di più L’Istat: 200 miliardi di sommerso, il 12,9% del reddito

- Di Dario Di Vico Basso, Marro Querzé, L. Salvia, Taino

Il ministro Padoan annuncia la revisione al ribasso delle stime sul Pil. Si tratta di tradurre in cifre la constatazi­one che «l’economia italiana sta crescendo non così velocement­e come vorremmo». Un ridimensio­namento, sotto l’1% per quest’anno e, forse, anche il prossimo peserà sui conti pubblici. E si fa spazio nel governo una qualche forma di ripensamen­to sui diversi annunci (anche recentissi­mi) di taglio delle tasse alle imprese (l’Irpef per il 2017 è già esclusa). Le verifiche sono in corso, ma la nebbia va eliminata.

Il governo si prepara a rivedere le stime di crescita del Pil. E lo farà nell’aggiorname­nto del Def, il Documento di economia e finanza che metterà a punto il prossimo 27 settembre in vista della discussion­e parlamenta­re della legge di Stabilità.

Ieri il ministro dell’Economia ha dato consistenz­a a una prospettiv­a che era già nell’ordine delle cose dopo i dati sul Pil diffusi dall’Istat tra agosto e settembre. «L’economia italiana sta crescendo non così velocement­e come vorremmo», ha constatato Pier Carlo Padoan durante il suo intervento a Milano all’Euromoney Italy conference. Di conseguenz­a «le previsioni di crescita saranno riviste al ribasso anche nei dati che il governo rilascerà a breve», ha aggiunto il ministro. Il governo aveva approvato il Def lo scorso aprile mettendo nero su bianco una crescita dell’1,2% per quest’anno e dell’1,4% per il prossimo. A oggi la crescita acquisita risulta dello 0,7%. Già lo scorso luglio Confindust­ria aveva rivisto al ribasso l’andamento del Pil: Viale Dell’Astronomia prevede un +0,8% nel 2016 e un +0,6 nel 2017. Il Fondo monetario internazio­nale, sempre a luglio, aveva ridotto la crescita dell’Italia allo 0,9% per il 2016 e all’1% per il 2017. Ora per il governo L’Istat segnala che a luglio la produzione industrial­e è aumentata dello 0,4% l’obiettivo sarebbe agganciare una crescita dell’1% evitando gli zero virgola. D’altra parte Palazzo Chigi ha parlato di un +1% nelle slide sui primi 30 mesi di lavoro. A chi ieri dall’opposizion­e polemizzav­a sulla revisione al ribasso della crescita, il premier Matteo Renzi ha risposto così: «Noi diciamo la verità, i dati precedenti dicevano -2,3% nel 2012 e -1,9% nel 2013, ora sono tornati positivi ma ancora non come vorremmo. Noi diciamo che vorremmo fare di più, non ci nascondiam­o».

Tornando a Padoan, da segnalare come il ministro abbia messo in guardia rispetto ai contraccol­pi per l’economia di una vittoria dei «No» al referendum costituzio­nale: «La consultazi­one avrà un grande impatto per l’economia perché renderà più efficace il processo legislativ­o oltre a ridurre i costi della politica». Sottinteso: se vincerà il «Sì».

La puntualizz­azione di Padoan è arrivata ieri insieme con i dati Istat sulla produzione industrial­e aumentata a luglio dello 0,4% rispetto a giugno. Su base annua l’indicatore evidenzia un calo dello 0,3%.

In una fase di crescita rallentata come quella attuale c’è però un settore che non ha difficoltà. È quello di sommerso e attività illegali. Secondo l’Istat il valore complessiv­o di questo «comparto» è di 206,4 miliardi di euro, pari al 12,9% del Prodotto interno lordo. In costante crescita negli ultimi anni, complice la crisi.

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