Brunetta vede Berlusconi: nessuno di FI andrà da Parisi
«Io penso che sabato alla convention di Stefano Parisi non andrà nessuno di Forza Italia. Quella è un’iniziativa aggiuntiva, che deve portare gente nuova al centrodestra, altrimenti che senso ha?». Renato Brunetta, capogruppo di FI alla Camera, è molto soddisfatto per l’esito della riunione di ieri con Silvio Berlusconi (presente anche il capogruppo al Senato Paolo Romani). Ne è uscita, racconta Brunetta, «un’idea chiara di rilancio dell’azione politica del partito». I cardini sono tre: mobilitazione «convintissima» per il No al referendum costituzionale, conferenza programmatica di Forza Italia entro la metà di ottobre, convocazione di congressi comunali e provinciali «e questa è la volta buona che li facciamo». Una vampata di attivismo dei vertici parlamentari forzisti che potrebbe entrare in rotta di collisione con il tentativo di riorganizzazione di un’area politica che ha avviato Stefano Parisi. Brunetta nega: «Io sono felice di quello che sta facendo Parisi, ma il mandato di Berlusconi è molto chiaro: lui deve portare risorse aggiuntive al centrodestra, persone della società civile, e non fare una corrente di Forza Italia». Il capogruppo non andrà alla convention organizzata dall’ex candidato sindaco per il 16-17 settembre a Milano e si aspetta che anche gli altri dirigenti non vadano. Ma non minaccia «sanzioni»: «Siamo un partito monarchico e anarchico, ognuno farà come vuole. Si sappia però che il gruppo dirigente la pensa così». Secondo Brunetta l’esito del referendum sarà cruciale: «Quindi si lavora alacremente per la vittoria del No e per un centrodestra unito, e di governo, di cui Forza Italia sia l’architrave ». Tutta l’area è in fibrillazione: nel prossimo fine settimana, per esempio, ci saranno l’iniziativa di Parisi a Milano, la Pontida leghista di Matteo Salvini e anche una mobilitazione nazionale di Fratelli d’Italia. Sabato, in contemporanea (non casuale) con le altre manifestazioni, il partito guidato da Giorgia Meloni allestirà gazebo in decine di città in tutta Italia. Elettori e simpatizzanti troveranno una serie di schede su cui potranno indicare i temi che considerano prioritari per la coalizione: dall’immigrazione alle tasse, dal rapporto con l’Europa alle scelte di politica economica. Meloni, che presenterà l’iniziativa venerdì alla Camera, lo definisce «il primo referendum propositivo sul futuro del centrodestra che si celebra in Italia».