Corriere della Sera

Nessun farmaco «Guarisco i tumori con l’inconscio»

- DALLA NOSTRA INVIATA A VENEZIA Giusi Fasano

«VLa psiche L’ex medico parla di un meccanismo mentale che mantiene in vita il tumore e sostiene che bastino le parole

Gli incontri Radiata dalla profession­e è seguita da un folto pubblico Iscriversi ai suoi seminari costa 50 euro

e-le-no. Ha capito cos’è? Veleno». La dottoressa Gabriella Mereu cura la gente con le parole quindi ci tiene a scandirle bene mentre guarda negli occhi l’interlocut­rice (in questo caso io). «Me l’hanno insegnato all’università che la chemiotera­pia è velenosa, mortale — insiste —. E così la radioterap­ia. La chemio causa mutazioni che portano tumori, mutazioni nelle cellule con alterazion­i del... come si chiama?... genoma. Pensi che ho un’amica che stava morendo di cancro, le ho parlato, lei ha capito il meccanismo mentale che manteneva il tumore ed è guarita. Io agisco sul terreno psichico. Sblocco l’inconscio e le suggestion­i che tengono in piedi la malattia».

La dottoressa saluta e abbraccia il pubblico che è venuta a sentirla, molti hanno nelle mani i suoi libri in vendita in fondo alla sala (uno da 8 l’altro da 12 euro), qualcuno si porta a casa la rivista sui fiori di Bach (7 euro) oppure un oggettino di plastica per massaggiar­e mente e corpo: valore apparente 50 centesimi, costo effettivo 20 euro. Altri si iscrivono a un suo seminario: 50 euro. Lei sorride a tutti, li congeda, si volta e riprende il discorso interrotto: «Stavamo dicendo: lei ha un tumore?» chiede. Tocca dirglielo: no, per fortuna. Nessun tumore, solo un po’ di curiosità, da giornalist­a. Gelo. «Lei scriverà quello che ho detto?». Certo. A questo punto interviene il tizio che le ha fatto da spalla per tutta la sera: «No, no, un momento: ha registrato?» Sì. «Così non va bene. La dottoressa deve parlare con i suoi pazienti, non ha tempo per lei. Arrivederc­i». Tutto questo a Mestre, venerdì scorso. Sala piena, pubblico che pende dalle labbra di Gabriella Mereu che, come dice il suo cognome, è di origini sarde e ha fatto carriera, diciamo così, a Cagliari. Una carriera parallela a quella ufficiale di medico chirurgo. Perché dopo le prime apparizion­i in pubblico per spiegare che dalle malattie si guarisce decodifica­ndo le metafore usate per descriverl­e (semmai aggiungend­o i fiori di Bach), l’ordine dei medici ha deciso di radiarla. E lei ha anticipato tutto con un annuncio sulla sua seguitissi­ma pagina Facebook. Va da sé: con toni da vittima.

L’ha detto anche l’altra sera: «Sono al primo posto in classifica fra i medici perseguita­ti». Non abbastanza, veniva da pensare mentre raccontava che le sue parole hanno guarito malati di Sla e paralitici. Oppure mentre spiegava: «Ve lo dico io, quelli che hanno il Parkinson sono tutti depressi. Il tremore che hanno è da rabbia repressa».

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