Il grande trasloco dei 500 elefanti (perché sono troppi)
In Malawi la migrazione forzata lungo 300 chilometri verso una riserva da ripopolare. Costo: 2,6 milioni di euro
Le tappe Dall’alto, un cucciolo sedato, issato sulla gru e caricato sul camion a Liwonde è la femmina leader del gruppo. Gli altri esemplari si stringono intorno alla matriarca, e il cecchino veterinario li stende con i suoi dardi soporiferi. L’ultimo a cadere è il più piccolo. Operazione rapida (per ridurre lo stress). Gli elefanti devono cadere sul fianco (o essere spostati velocemente in questa posizione), altrimenti c’è il rischio di problemi respiratori che possono essere letali. Ora, dall’elicottero, si fa intervenire la squadra di «primo trasporto» sul terreno. L’infermiere Jeremy Hancock visita gli animali. Le sei tonnellate di elefante addormentato vengono imbragate e calate con la gru su un carro. Quindici minuti di tragitto. E seconda tappa: dal carro gli animali vengono adagiati in container speciali (e comunicanti) per poi essere risvegliati dai veterinari. Terza tappa: gli animali passano nei «vagoni» d’acciaio dove effettueranno il viaggio. Kester Vickery, il responsabile del trasloco più pazzo del mondo, racconta alla Bbc che è la fase più caotica (piena di barriti). Ovvio che gli elefanti non amino stare là dentro, per Nkhotakota Liwonde Majete quanto siano in compagnia e godano di aperture per l’aria. Ma Vickery racconta di una mamma che, vedendo il cucciolo spaesato, lo ha allacciato dolcemente con la proboscide e l’ha condotto con sé nel «vagone». Aveva capito tutto?
Partenza: la tradotta degli elefanti risvegliati (comunque sedati quanto basta per ridurre lo stress) percorre i 300 km che li separano dalla nuova casa: i 60 mila ettari della Nkhotakota Wildlife Reserve. Sei ore di camion. In altre epoche, l’avrebbero fatto con le proprie zampe. Oggi, per migrare, hanno bisogno dell’intervento umano. Per una volta benefico. Sperando che i nuovi arrivi non diventino una festa per i bracconieri.
Il viaggio di ciascun animale copre circa 300 chilometri
Prima della partenza, gli elefanti vengono sedati, imbragati e trasportati a testa in giù sui camion tramite grandi gru
All’arrivo, prima di venire liberati nel santuario vero e proprio, gli animali trascorrono tra le 12 e le 24 ore in un’area protetta, con cibo e acqua, circondata da una recinzione elettrificata. Con loro vengono trasferiti anche zebre e altri animali per riequilibrare gli habitat