Samsung si affida al nipote del fondatore
Lee Jae -Yong nominato consigliere esecutivo. In due giorni persi 22 miliardi di valore in Borsa
Samsung chiama all’azione l’erede (è il nipote del fondatore) della maggiore società sudcoreana, dopo il crollo in Borsa legato ai guai del Galaxy Note 7, ritirato dal mercato globale per problemi tecnici (la batteria prende fuoco quando si carica). Il board del gruppo di elettronica ha nominato Lee Jae-Yong, 48 anni, consigliere esecutivo, una mossa che prelude a un suo ruolo maggiore alle redini del gruppo sudcoreano alle prese con l’incidente del suo ultimo smartphone, che ha affondato il titolo in Borsa. Samsung ha perso 22 miliardi di dollari di capitalizzazione in due giorni, anche se ieri il titolo ha recuperato il 4,2% in Borsa a Seul.
Lee, meglio conosciuto come Jay Y., ha cominciato a lavorare a tempo pieno nel gruppo di famiglia nel 2011, ma aveva allargato le sue responsabilità dopo l’attacco di cuore sofferto nel 2014 dal padre Lee Kun Hee, classe 1943 e presidente di Samsung. Con l’ingresso nel board, che dovrà essere ratificato dall’assemblea in ottobre, ora Jay Y. da un altro passo avanti: insieme agli altri 8 membri del consiglio di amministrazione (f. ch.) Non ci sono prove di matrimonio tra Generali e Axa. A sgombrare il campo dai rumors sulla possibile fusione con il gruppo francese è Philippe Donnet (foto). A margine di un convegno a Montecarlo l’amministratore delegato del Leone ha detto: «Non abbiamo intenzione di fonderci con Axa». Generali è concentrata a implementare le strategie e potrebbe considerare eventuali acquisizioni, operazioni mirate e non grandi deal. In azienda dal 2001 toccherà a lui gestire il richiamo di 2,5 milioni di Galaxy Note 7 dovrà guidare le scelte del management alle prese con la più grande crisi del gruppo negli ultimi anni.
Dopo il lancio in agosto, per battere sul tempo la presentazione dell’iPhone 7, le notizie dei primi incidenti legati al Galaxy 7, hanno spinto le autorità di controllo e le compagnie aeree Eni ha lanciato un’emissione obbligazionaria a tasso fisso in due tranche con durata 8 e 12 anni per un valore nominale complessivo di 1,5 miliardi di euro. Il prestito obbligazionario della durata di 8 anni ha un ammontare di 900 milioni di euro, paga una cedola annua dello 0,625% e ha un prezzo di di tutto il mondo a bandire il nuovo smartphone. E il 2 settembre il gruppo ha annunciato il ritiro dal mercato dei 2,5 milioni di smartphone già distribuiti al prezzo di 850 dollari l’uno. L’acuirsi della crisi però potrebbe costare molto più del miliardo di dollari stimato per il richiamo. di 99,233; la tranche della durata di 12 anni ha invece un ammontare di 600 milioni di euro, paga una cedola annua del 1,125% e un prezzo di 98,824. I proventi saranno utilizzati per i fabbisogni ordinari di Eni. Il bond è destinato agli investitori istituzionali.
Non è solo una questione finanziaria, ma anche di immagine. Da qui la promozione a sorpresa di Lee junior, accolta positivamente dal mercato, ma interpretata dagli analisti come un segnale che Samsung ha bisogno di una leadership più forte in un momento di incertezza. Nel suo nuovo ruolo Jay Y., che ha cominciato a lavorare a tempo pieno nel gruppo di famiglia nel 2011, sarà coinvolto di più nelle scelte strategiche, incluse fusioni e acquisizioni, spiega in una nota Samsung. Jay Y. parla fluentemente inglese e giapponese oltre al coreano. Pare che sia stato lui ad aver messo fine alla partnership con Apple. Samsung avrebbe dovuto costruire una nuova fabbrica per produrre le memorie flash chieste da Steve Jobs per sostituirle ai vecchi hard-disk usati nei primi iPod. Ma poi, litigando sui brevetti, le due società sono finite in tribunale. Dispute legali che non hanno impedito a Jay Y. di rendere omaggio al fondatore della Apple presenziando al suo funerale nel 2011.
@16febbraio