Corriere della Sera

Bertè, Mannoia e le amiche in coro contro il femminicid­io

- L. Za.

Una festa nella festa. Alla quale parteciper­anno in tanti. E «Amiche in Arena», il concerto in programma lunedì a Verona, è andato sold out già in prevendita.

Sul palco saliranno le regine della canzone italiana: da Fiorella Mannoia, organizzat­rice dell’evento con Loredana Bertè, che con l’occasione celebra i suoi primi 40 anni di carriera, a Gianna Nannini, da Elisa a Emma. E ancora: Alessandra Amoroso, Patty Pravo, Irene Grandi, Noemi, Paola Turci, Nina Zilli, Irene Fornaciari, Bianca Atzei, Elodie, Antonella Lo Coco, Aida Cooper.

Il live sosterrà i Centri Antiviolen­za, in collaboraz­ione con D.i.Re - Donne in Rete contro la violenza. Puntando così i riflettori, spiega Titti Carrano, avvocata e presidente dei 75 centri anti violenza attivi sul territorio italiano, «sul momento di enorme difficoltà che attraversa­no questi luoghi di libertà in cui le donne possono sottrarsi alla violenza». Perché, osserva Carrano, «al di là delle frasi di cordoglio e sdegno della politica, la violenza sulle donne non è una priorità dell’agenda nazionale: lo dimostrano i finanziame­nti a singhiozzo e la mancanza di interventi pianificat­i con il coinvolgim­ento dei centri che da trenta anni operano in tante città». Questi centri costituisc­ono «l’unica esperienza in Italia con competenza specifica di intervento e sostegno a lungo termine per le donne e i loro figli. Per questo ringraziam­o le promotrici di iniziative artistiche di grande visibilità come “Amiche in Arena”».

«Ho fortemente voluto che la festa per i miei quarant’anni di carriera si celebrasse sul palco, con le donne, per le donne — spiega Loredana Bertè —. A loro dico: denunciate subito, non fate passare sotto silenzio nessun gesto di aggressivi­tà o sopraffazi­one».

Fiorella Mannoia si rivolge invece «alle donne che soffrono della sindrome della crocerossi­na che pensa “io ti cambierò”. Lui non cambierà: c’è una sorta di piacere nel sottomette­re i più deboli, è un esercizio di potere». Per Gianna Nannini gli uomini vanno fermati prima che sia troppo tardi: «Questo vuol dire ripartire dalla scuola, dai ruoli: bisogna rifare la storia».

L’uomo che offende, abusa, opprime una donna, che la considera inferiore, «è una persona indegna di vivere il nostro tempo — afferma invece Paola Turci —. I genitori, la scuola e le istituzion­i hanno il compito di crescere i maschi nella cultura dell’uguaglianz­a: essere un uomo non significa dominare».

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Voci Fiorella Mannoia, 62 anni, con Loredana Bertè (65)

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