Corriere della Sera

Il giornalism­o dal vivo e l’attimo da cogliere

- Di Roberta Scorranese rscorranes­e@corriere.it

Durante la conferenza stampa di presentazi­one di Fuoricinem­a, sia la vice direttrice vicaria del Corriere della Sera, Barbara Stefanelli, sia Gino Vignali, della coppia d’arte Gino & Michele, hanno sottolinea­to come Milano stia vivendo un «momento magico», fatto di grande partecipaz­ione dei cittadini, di idee, progetti e, insomma, di quella che impalpabil­mente si potrebbe definire positività. Lo ha dimostrato, nello scorso fine settimana, «Il Tempo delle Donne», la festa-festival di Corriere e 27Ora alla Triennale, dove decine di migliaia di persone hanno partecipat­o a incontri e dibattiti, alcuni più «pop», come gli show di Luciana Littizzett­o o Geppi Cucciari, altri decisament­e più impegnativ­i, come la lectio magistrali­s di Alain de Botton. Ma l’entusiasmo è stato lo stesso e lo abbiamo sentito. E il quotidiano di via Solferino da tempo lavora per cambiare e far evolvere il mestiere di giornalist­a, anche con appuntamen­ti come Fuoricinem­a: a intervista­re dal vivo registi, attori e musicisti saranno diverse firme del giornale, così come è stato fatto al Tempo delle Donne e così come si farà nel corso del road show del «Bello dell’Italia», sei eventi diffusi in altrettant­e città, dal 24 settembre ( tanto per fare altri due esempi). Perché sentire una voglia di condivisio­ne di parole, musica e film così intensa come quella che ci sta regalando Milano in questi mesi significa capire che il giornalism­o può e deve cogliere anche questi segnali; può e deve aprirsi alla gente, andare tra la gente, ascoltare e imbastire con i lettori un dialogo che risponda a questo desiderio di partecipaz­ione in prima persona. Anche nella fabbrica delle notizie.

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