Cornelio Sommaruga
Caro Romano, in un recente articolo lei ha messo in evidenza le difficoltà per soccorrere la popolazione di Aleppo, malgrado gli sforzi delle Nazioni Unite. Il fatto è che l’Onu è un’organizzazione eminentemente politica le cui contrapposizioni penalizzano gli interventi umanitari. Un discorso diverso meriterebbe, a mio parere, l’attività della Croce Rossa Internazionale. Ho potuto constatarlo in Ruanda nella guerra civile tra Hutu e Tutzi. Le Nazioni Unite presenti anche militarmente, temporeggiavano per non esporsi alla critica di favorire una delle fazioni in lotta, mentre la Croce Rossa, grazie al suo riconosciuto carattere di rigorosa neutralità, indipendenza, universalità, riusciva ad organizzare efficaci interventi umanitari. Alla luce di queste missioni di soccorso, mi sia consentito ricordare Cornelio Sommaruga che, per molti anni presidente della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, diede notevole impulso agli interventi umanitari, operando con successo dove la diplomazia internazionale vacillava. La tragedia di Aleppo e della Siria non l’avrebbero lasciato inattivo. Francesco Mezzalama
Roma Posso dirle che Sommaruga, dopo avere terminato il suo mandato alla presidenza della Croce Rossa Internazionale nel 1999, non è rimasto inattivo. Tra l’altro è presidente del Centro Internazionale per lo sminamento umanitario, una organizzazione di Ginevra che si adopera per la bonifica dei teatri di guerra dopo la fine di un conflitto. Con il materiale che rimane sul terreno le guerre continuano a uccidere anche quando si è smesso di combattere. Le lettere firmate con nome, cognome e città, vanno inviate a «Lettere al Corriere» Corriere della Sera via Solferino, 28 20121 Milano Fax: 02-62827579 lettere@corriere.it www.corriere.it sromano@rcs.it Le cose da tenere d’occhio nella giornata che inizia segnalate alle 6.30 dalle nostre firme Rassegna stampa alle 7.15 e due notiziari alle 13 e alle 19.30