Corriere della Sera

Le tante anime la forza bianconera Napoli europeo con il saltatore Milik

- Di Mario Sconcerti

Èstato un Napoli molto in linea con il campionato, reso meno brillante dalla velocità e dalla forza fisica della Dinamo, ma concreto e portato oltre l’avversario dal suo vero giocatore europeo, Milik. Continenta­le non per la classe ma per il modo di confermare in ogni situazione il suo ruolo, la sua universali­tà. Di testa le prende tutte, rende fatali palloni che sembrano banali. C’è in tutto quasi una luce casuale, poi scopri che Milik di gol così ne ha fatti tanti. Non ci sono paragoni con Higuain, sarebbe sciocco, ma di testa Milik ha pochissimi equivalent­i perché ha lo stacco di un grande atleta. A volte trascura il pallone, ma quando entra sul suo terreno la differenza fisica diventa qualcosa di molto solitario. Milik è un saltatore in alto naturale, farebbe un Fosbury da oltre due metri con la sola potenza delle gambe. Il resto del Napoli è stato attento e un po’ scolastico. Sarri ha tenuto spesso Mertens accanto a Milik, lontano dalle fasce. È una mossa a cui si deve credere a priori, ma i risultati evidenti sono stati pochi. Però piace questo Napoli incurvito, sofferente ma senza eccesso, anche troppo ricercato in mezzo al campo, con le individual­ità poi capaci di rovesciare la partita. Una squadra meno brillante e più matura di altre esperienze in Champions. È una strada finalmente aperta. Stasera tocca alla Juve. C’è molta suggestion­e per questo Siviglia, per le sue tre Europa League consecutiv­e e per il tecnico che la guida, Sampaoli, un maestro del gioco di attacco e delle sorprese. L’avversario è tra i sette-otto migliori d’Europa, ma non ha paragoni con la Juve. È l’eccesso stesso di Sampaoli a frenare il Siviglia. La Juve non ha un’anima sola, saprà adattarsi alle differenze di Sampaoli, soffrirà, ma vincerà segnando dopo un quarto d’ora del secondo tempo. Chi attacca, chi inventa come il Siviglia, raramente ha il respiro lungo. Credo vedremo un primo tempo bellissimo. Potrebbero essere pericolosi per la Juve non tanto i miracoli di Sampaoli quanto gli errori stessi della Juve, non completame­nte al centro di se stessa. Troppe prodezze, meno regolarità. Un po’ di contemplaz­ione. Ma la differenza è tanta stavolta. Vincerà la Juve, alla fine entusiasma­ndo.

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