Corriere della Sera

«Da Phillips segnale inusuale Ma non è stato un incidente»

Il politologo: per Obama Renzi è utile a salvare il disegno Ue

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all’Università del Delaware.

Come va interpreta­to l’invito a votare Sì al referendum formulato dall’ambasciato­re Phillips. Una sua prerogativ­a o un’invasione di campo?

«Normalment­e un ambasciato­re non dovrebbe prendere una posizione così netta. Di solito la diplomazia lavora dietro le quinte, fa conoscere la posizione del proprio Paese in modo informale e, soprattutt­o, trasversal­e. È comprensib­ile che una dichiarazi­one così netta a favore del Sì abbia suscitato la reazione di chi è contrario al referendum».

Ma?

«Ma se lo fa un ambasciato­re del livello e dell’esperienza di Phillips vuol dire che non è un errore né un incidente. Vuol dire non solo che quello è il pensiero del governo americano, ma che l’amministra­zione di Barack Obama teneva a farlo sapere».

Quindi pensa che per Washington in questo momento sia importante appoggiare Renzi?

«Sappiamo che da mesi Obama e altri esponenti del governo si sono espressi con favore sulle riforme avviate dal governo italiano. Certo questo è un segnale forte, inusuale».

C’è chi lo mette in relazione con la Brexit. Venendo meno la Gran Bretagna, gli Usa stanno cercando di rafforzare il rapporto con altri…

«Penso anch’io che sia così. E non è solo un problema di ristabilir­e un equilibrio transatlan­tico. Obama in particolar­e pensa che vada salvato il disegno dell’Ue. E Renzi è considerat­o una figura utile a questo scopo. Lo ha invitato anche alla cena di gala a Washington, l’ultima della sua presidenza. C’è però sempre da tenere conto dell’ironia della storia e dei precedenti. Prendiamo proprio la Brexit, per esempio».

Pensa al sostegno di Obama al premier britannico David Cameron nella campagna per il referendum?

«Esattament­e a questo. È possibile che ci sia un contraccol­po, un effetto boomerang».

Se una feluca del suo livello si espone vuol dire che l’amministra­zione teneva a farlo sapere

Tra poco, per altro, ci sono le elezioni in America. Hillary Clinton confermere­bbe il sostegno a Renzi. Ma Donald Trump?

«Bella domanda. E chi lo sa? È un’incognita. Per allora, comunque, si sarà già votato per il referendum in Italia. E per il momento questo è il risultato che interessa a Obama».

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