Corriere della Sera

«Non spetta a noi esprimerci» Ma Merkel fa il tifo per le riforme

- di Danilo Taino danilotain­o

Certo che anche Angela Merkel appoggia le riforme di Matteo Renzi, comprese quelle istituzion­ali che saranno sottoposte a referendum. Non dirà mai esplicitam­ente votate Sì: piuttosto di apparire come colei che mette i piedi nel piatto di un altro Paese, digiuna; in più, sa che l’effetto interferen­za di Berlino sarebbe probabilme­nte deleterio alla causa elettorale del presidente del Consiglio italiano. Ieri, sull’onda delle polemiche seguite alle dichiarazi­oni dell’ambasciato­re americano John Phillips sul «passo indietro» per gli investimen­ti in Italia nel caso di una vittoria dei No, il portavoce della cancellier­a ha infatti precisato «che non spetta al governo tedesco esprimersi su referendum che si tengono in altri Paesi». Per poi precisare, però che Merkel appoggia Renzi nelle riforme e nelle «sue diverse attività di politica interna». La leader tedesca era stata anche più esplicita, e direttamen­te, a fine agosto, durante l’incontro bilaterale con il premier italiano a Maranello. Durante la conferenza stampa, gli aveva fatto gli auguri «per la sua agenda di riforme», quindi per quelle future, non quelle passate. E aveva spiegato che «la stabilità del governo italiano ha comportato la stabilità dei rapporti» con la Germania e con l’Europa: meglio che Renzi non inciampi, in altri termini. Dichiarazi­oni nette come mai prima, che tra l’altro rispondono alle preoccupaz­ioni generali di Berlino nella fase europea post-Brexit. Il governo tedesco, infatti, ritiene che in questo passaggio sia necessario mantenere la stabilità nelle maggiori capitali e mostrare la massima unità tra grandi Paesi della Ue. Anche per questo ha concordato con Roma (e con Parigi) la necessità di mostrare solidariet­à reciproca di fronte ad appuntamen­ti elettorali rilevanti in Italia e poi in Francia e in Germania.

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