«Non spetta a noi esprimerci» Ma Merkel fa il tifo per le riforme
Certo che anche Angela Merkel appoggia le riforme di Matteo Renzi, comprese quelle istituzionali che saranno sottoposte a referendum. Non dirà mai esplicitamente votate Sì: piuttosto di apparire come colei che mette i piedi nel piatto di un altro Paese, digiuna; in più, sa che l’effetto interferenza di Berlino sarebbe probabilmente deleterio alla causa elettorale del presidente del Consiglio italiano. Ieri, sull’onda delle polemiche seguite alle dichiarazioni dell’ambasciatore americano John Phillips sul «passo indietro» per gli investimenti in Italia nel caso di una vittoria dei No, il portavoce della cancelliera ha infatti precisato «che non spetta al governo tedesco esprimersi su referendum che si tengono in altri Paesi». Per poi precisare, però che Merkel appoggia Renzi nelle riforme e nelle «sue diverse attività di politica interna». La leader tedesca era stata anche più esplicita, e direttamente, a fine agosto, durante l’incontro bilaterale con il premier italiano a Maranello. Durante la conferenza stampa, gli aveva fatto gli auguri «per la sua agenda di riforme», quindi per quelle future, non quelle passate. E aveva spiegato che «la stabilità del governo italiano ha comportato la stabilità dei rapporti» con la Germania e con l’Europa: meglio che Renzi non inciampi, in altri termini. Dichiarazioni nette come mai prima, che tra l’altro rispondono alle preoccupazioni generali di Berlino nella fase europea post-Brexit. Il governo tedesco, infatti, ritiene che in questo passaggio sia necessario mantenere la stabilità nelle maggiori capitali e mostrare la massima unità tra grandi Paesi della Ue. Anche per questo ha concordato con Roma (e con Parigi) la necessità di mostrare solidarietà reciproca di fronte ad appuntamenti elettorali rilevanti in Italia e poi in Francia e in Germania.