Così Berlusconi vuole tenere tutti uniti E Parisi attacca la nomenklatura di FI
L’ex manager: critiche? Succede quando si vuole rinnovare. E i colonnelli insorgono
abbia «voluto il tuo nome nel simbolo quando si è candidato a Milano, e ora ti definisce semplicemente un padre nobile o fondatore».
Il canovaccio prevede parti noiose che Berlusconi sa di non poter cancellare, se vuole portare la trama a compimento. Nel frattempo è attraverso il caos che tiene tutto in equilibrio, confidando che la conflittualità resti uno strumento di competizione interna e non faccia saltare i pezzi del puzzle con cui vuol dare (e darsi) una prospettiva politica. Tanto è lui il perno del sistema. Ma il tempo passa e rispetto al passato l’esercizio si fa sempre più complicato, specie se agli occhi dell’opinione pubblica moderata l’ex premier viene visto sullo sfondo, mentre gli elettori di Forza Italia — secondo un report riservato — appaiono disorientati e in maggioranza sarebbero propensi a votare Sì al referendum di Renzi «perché porta avanti il nostro progetto di riforma». Mentre al centro della scena i nuovi interpreti del centrodestra continuano a darsi sulla voce.
Lo spettacolo di ieri, per esempio, è ruotato attorno alle parole «nomenclatura» e «futuro». È la «nomenclatura» di Forza Italia, secondo Parisi, che gli si mette di traverso perché «non vuole rinnovare», mentre «io penso al futuro e ai dieci milioni di voti persi». «Provi a portare valore aggiunto con la sua iniziativa, se ci riesce, invece di pensare ancora a fare un’Ops sul nostro partito», gli risponde Romani: «Ci occuperemo noi di rilanciare
I rapporti con Salvini