Arrestato 15enne: «Progettava un nuovo attacco in Francia»
È il terzo adolescente fermato in una settimana per legami con l’Isis. Comunicava online con Rachid Kassim
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
Un adolescente di 15 anni, sospettato di volere commettere un attentato, è stato arrestato ieri nel XX arrondissement di Parigi. I servizi segreti (DGSI) sono arrivati all’aspirante jihadista monitorando la sua attività sui social network, hanno precisato fonti della polizia.
Il ragazzo era in contatto tramite l’applicazione Telegram con il 29enne terrorista francese Rachid Kassim, che si trova nelle file dello Stato islamico al confine tra Siria e Iraq ed è sospettato di essere il mandante dei recenti, falliti attacchi a Notre Dame e alla Gare de Lyon.
Un altro quindicenne era stato arrestato giovedì 8 settembre a Rueil-Malmaison, appena fuori Parigi, e indagato per associazione terroristica. All’inizio della scorsa settimana, un terzo adolescente, sempre di 15 anni e in contatto con Rachid Kassim, è stato fermato prima che riuscisse a confezionare una bomba.
«Rachid Kassim è molto attivo online e sa come rivolgersi a delle persone giovani e particolarmente influenzabili — ha detto a Reuters un inquirente —, ed è diventato un obiettivo prioritario dei servizi di intelligence francesi».
Il ministro dell’Interno, Bernard Cazeneuve, ha confermato ieri l’arresto dicendo che «stiamo facendo un lavoro molto intenso destinato a identificare e fermare quanti potrebbero passare all’azione» e ha sottolineato che lo Stato Islamico «si rivolge a dei francesi sempre più giovani per convincerli a compiere nuovi attentati». Gli arresti recenti sembrano collegati, tramite Rachid Kassim, con l’operazione che la settimana scorsa ha portato all’arresto di tre donne che volevano compiere un attentato a Notre Dame. Inès Madani, 19 anni, Sarah Hervouët, 23, e Amel Sakaou, 39, seguivano le istruzioni diffuse da Kassim su Telegram a inizio agosto: «Riempire le auto di bombole di gas, parcheggiarle in un luogo molto frequentato, appiccare il fuoco con la benzina».
Il ministro Bernard Cazeneuve precisa che neanche dopo l’arresto di ieri la cellula di Rachid Kassim può dirsi smantellata: «Le comunicazioni tra jihadisti continuano, ogni giorno, e non possiamo dire che questi arresti abbiano eliminato del tutto il rischio di altri attentati».