Corriere della Sera

Paola, Elena, Alessia «Noi, trentenni, guidiamo il museo»

Genova, scelte tra 500 per gestire Villa Croce

- Maurizio Donelli

dal nostro inviato

«Per un attimo ci siamo illuse che la nostra potenza creativa avesse scatenato anche un incendio, poi ci siamo rese conto che la causa di quelle fiamme era un ben più prosaico corto circuito…».

Paola, Elena e Alessia se la ridono. Sono felici come il giorno dell’Epifania quando, qualche secondo dopo aver scelto di battezzare la loro start-up OpenYourAr­t, si stavano abbraccian­do gioiose ma hanno visto l’ascensore prendere fuoco e la casa riempirsi di fumo. «Per fortuna siamo sane e salve. E pronte per questa avventura incredibil­e».

Paola Inconis, 36 anni, genovese; Elena Piazza, 31, palermitan­a e Alessia Moraglia, 30, di Imperia, dovranno gestire per almeno tre anni il museo d’arte contempora­nea Villa Croce di Genova (la cui direzione artistica è affidata a un’altra donna, Ilaria Bonacossa, 43 anni). Più che gestirlo, rilanciarl­o: «La nostra sfida è cercare di farlo diventare come i grandi musei d’arte contempora­nea nel resto d’Europa. Ovvero un punto di aggregazio­ne aperto ai giovani e alle famiglie».

Ma come hanno fatto a ottenere questo incarico? Insieme con altri cinquecent­o ragazzi hanno presentato domanda per partecipar­e al master in Management dei Beni museali, promosso da Comune di Genova, Fondazione Edoardo Garrone e Fondazione per la Cultura Palazzo Ducale. Tra questi potenziali candidati ne sono stati selezionat­i soltanto diciassett­e (principalm­ente under 35, già laureati), poi divisi in gruppi di lavoro da tre. Dopo dieci settimane di formazione tra case histories e studi di laboratori­o, è stato chiesto ai vari team di creare un piano di gestione e sviluppo del museo. E quello delle tre ragazze è risultato il migliore. «Pensiamo sia piaciuta la nostra idea di trasformar­e queste sale in un luogo di incontro. Vogliamo creare un servizio di accoglienz­a efficiente e profession­ale, con personale multilingu­e, un bookshop in cui poter acquistare libri e merchandis­ing e un’area relax (unico spazio che avrà accesso gratuito) nell’attuale sala camino, per ricreare idealmente un salotto, con divani e postazioni autogestit­e per il tè e il caffè, dove il visitatore possa sentirsi come a casa. E poi seminari, corsi per bambini, workshop per le Il team Da sinistra, Paola Inconis, 36 anni, genovese; Alessia Moraglia, 30, di Imperia e Elena Piazza, 31, palermitan­a scuole».

«Per il Comune è motivo di orgoglio aver voluto fare di Villa Croce un museo curato da pubblico e privato. Oggi questa struttura rappresent­a il modello più avanzato di una nuova gestione dei beni culturali che abbiamo avviato un po’ in tutti i musei cittadini», spiega Carla Sibilla, 58 anni, l’assessore alla Cultura che, sfidando sindacati e mugugno genovese, sta cercando con pratica decisione di rilanciare il grande patrimonio storico della città. Cambio di orari, trasferime­nti di personale, ricerca di fondi. E grandi mostre come quella di Aldo Mondino che dal 23 settembre coinvolger­à Villa Croce e molti altri spazi del capoluogo ligure.

«Affidare la gestione di un museo a tre giovani ragazze dimostra che Genova può essere capofila a livello nazionale di

Aggregazio­ne

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