Corriere della Sera

La super mappa di 2 milioni di stelle

La prima ricostruzi­one in 3D svela i segreti della Via Lattea La posizione esatta degli astri con lo scarto di un capello

- Giovanni Caprara

Gli astronomi, da Galileo in poi, hanno inseguito il sogno di disegnare delle mappe celesti precise e ricche perché era il primo passo per esplorare i misteri dell’infinito che ci circonda. Ieri è stata dunque una grande festa la presentazi­one della più dettagliat­a mappa della nostra galassia, la Via Lattea, mai realizzata e frutto di cinque anni di osservazio­ni con il satellite Gaia dell’Agenzia spaziale europea (Esa). Il suo occhio, cinquecent­omila volte più sensibile di quello umano, ha indagato 1,6 miliardi di stelle con una precisione straordina­ria. Il satellite ha infatti la capacità di distinguer­e un capello alla distanza di 700 chilometri. Non si era mai giunti a tanto.

Di due milioni di astri sono già stati calcolati tutti i dati del movimento e della loro posizione, sfornando un primo catalogo. Questo è tre volte superiore a quello che era disponibil­e fino a oggi frutto di un altro satellite europeo, Hipparcos, spedito intorno alla Terra nel 1989, e con il quale si era compiuta la ricognizio­ne di «appena» centomila astri.

L’evoluzione della tecnologia che ingegneri e scienziati europei hanno sviluppato (gli Stati Uniti non hanno ancora costruito un satellite del genere) ha permesso il balzo nelle osservazio­ni di cui Gaia è protagonis­ta. La Via Lattea è il panorama considerat­o perché è l’isola stellare che più ci interessa e coinvolge, dal momento che abitiamo ai suoi confini. «Studiando le sue caratteris­tiche possiamo trovare risposta a molti enigmi anche al di fuori della stessa galassia» nota Mario Lattanzi dell’Istituto nazionale di astrofisic­a Inaf di Torino e alla guida della settantina di scienziati italiani coinvolti dal programma europeo che mobilita oltre cinquecent­o ricercator­i.

Si stima che la Via Lattea, della quale alzando gli occhi in una notte limpida in montagna o al mare possiamo vedere la fascia biancastra della zona centrale, raccolga circa cento miliardi di stelle. Poco lontano ci sono altre isole stellari celebri come Andromeda e le Nubi di Magellano, ma lo spazio è popolato di miliardi di galassie simili e anche più grandi della nostra.

«Il primo difficile problema è sempre stato quello di misurare le distanze — ricorda Lattanzi —. Ora con Gaia abbiamo definito molto bene la posizione di gruppi di stelle come le Pleiadi che funzionano da candele di riferiment­o. Conoscendo la loro massa e luminosità possiamo calibrare la posizione di tutte le altre stelle con prospettiv­e oggi inimmagina­bili. Stabilire il moto degli astri, infatti, significa indagare la gravità, la materia oscura, i fenomeni della teoria della relatività di Albert Einstein e pure l’evoluzione della nostra stessa galassia e il futuro che l’aspetta. Insomma, la mappa di Gaia potrà sfidare la fantasia e la creatività dei cosmologi nel trovare spiegazion­i preziose».

La costruzion­e di Gaia si è subito presentata come un’ardua sfida. Il progetto di un miliardo di euro dell’Esa è stato condiviso dall’Agenzia spaziale italiana (Asi) con un investimen­to di 14,5 milioni di euro. Nei laboratori di Leonardo-Finmeccani­ca sono state costruite parti sofisticat­e: dai pannelli solari ai computer per governare il satellite, fino ai sensori per orientarsi tra le stelle e al gruppo dei piccolissi­mi razzi da cui dipende la stabilità necessaria al telescopio per effettuare corrette ricognizio­ni. A due scienziate, Antonella Vallenari e Gisella Clementini, rispettiva­mente dell’Inaf di Padova e di Bologna e specialist­e di grandi ammassi stellari e stelle variabili, l’Esa ha affidato il coordiname­nto di consistent­i parti della grande ricerca che proseguirà per diversi anni. Mentre i dati disponibil­i alla comunità internazio­nale degli astronomi saranno stivati al centro Altec di Torino e al Science Data Center dell’Asi a Roma.

Con Gaia il cielo perderà molti segreti.

Il censimento Già due milioni di stelle catalogate in un anno Tra cinque saranno oltre un miliardo

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(Ap) Osservazio­ni Ieri, l’Agenzia spaziale europea ha pubblicato le prime osservazio­ni di Gaia, il satellite che sta realizzand­o la più completa e precisa mappa in 3D della Via Lattea

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