Corriere della Sera

Le attrici indecise (e piene di fascino) di Kate Barry

- dal nostro corrispond­ente Stefano Montefiori

PARIGI Le Actrices di Kate Barry continuano a viaggiare in tutto il mondo, anche dopo la scomparsa della fotografa, che l’11 dicembre 2013 si lasciò cadere dalla finestra dell’appartamen­to di Parigi dove aveva appena traslocato.

Stasera alle 18.30 l’esposizion­e curata da Aline Arlettaz viene inaugurata alla Galleria dell’Institut français di Milano, e Isabelle Huppert (a sinistra nella foto con Emmanuelle Béart) ricorda Kate raccontand­o quello scatto: «Avevo i capelli biondi, era durante l’uscita di Otto donne e un mistero di François Ozon. Era la prima volta che facevo delle foto con Kate. Le amo moltissimo, avevo adorato questo momento di complicità. In quello scatto io ed Emmanuelle formiamo un vero binomio, siamo come dei gatti. Quell’immagine rivela anche un lato molto infantile».

Nata a Londra nel 1967, figlia di Jane Birkin e del compositor­e britannico John Barry (celebre per le musiche di 007), Kate Barry è arrivata alla fotografia a 28 anni, dopo gli inizi da stilista. «Mi convinsero le due persone con le quali ho vissuto, che mi hanno dato delle macchine fotografic­he e incoraggia­to — ha raccontato una volta a “Paris Match” —. C’è una somiglianz­a tra Charlotte (la sorella, figlia di Serge Gainsbourg), mia madre Jane e me, questo modo di aspettare che siano gli altri a scoprire il mestiere che fa per te? Forse sì. Charlotte si è appassiona­ta strada facendo al fatto di essere un’attrice, mia madre è diventata cantante perché le hanno messo un microfono in mano... Ma io non ho mai avuto il desiderio di essere in prima fila come loro».

Così Kate Barry è rimasta al di qua dell’obiettivo: nella mostra di Milano ci sono i suoi scatti a Charlotte Gainsbourg, all’altra sorella Lou Doillon (figlia di Jane Birkin e Jacques Doillon), e a Catherine Deneuve, Sophie Marceau, Isabelle Adjani, Mélanie Laurent, Sandrine Kiberlain, Audrey Tautou, Sabine Azéma, e ancora Chiara Mastroiann­i, Monica Bellucci, Sofia Coppola, Valeria Bruni-Tedeschi...

«Prima di Kate mai le attrici sono state fotografat­e così — dice la curatrice Aline Arlettaz —. Senza artificio, lasciandos­i andare a degli istanti di indecision­e, abbandonan­dosi. Ecco perché la scelta dei 25 scatti presentati nella mostra è stata così difficile. Il ritratto di Laetitia Casta fa pensare al film Bellissima di Luchino Visconti, quello di Lou Doillon a un disegno di Egon Schiele e le fotografie di Géraldine Pailhas e Charlotte Gainsbourg a un film americano degli anni Cinquanta».

Le «Attrici» hanno colto l’amore, il talento e il pudore con cui Kate Barry le fotografav­a. «Dopo quel primo scatto ho posato tante volte per lei, era di una dolcezza eccezional­e — ricorda ancora Isabelle Huppert —. Ma dietro questa attenzione si nascondeva un’inquietudi­ne evidente. Dolcezza e inquietudi­ne mescolate le davano uno sguardo delicato e radicale allo stesso tempo. Cercava di cogliere quello che c’era di più autentico nella persona da fotografar­e».

@Stef_Montefiori

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Isabelle Huppert ed Emmanuelle Béart (foto di Kate Barry)
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