Aznavour incanta l’Arena di Verona con le passioni struggenti dei suoi classici
Sotto una luna piena la classe di Aznavour ha trionfato ieri sera all’Arena di Verona. In scena non ha certamente il vigore di un giovanotto, ma si comporta come farebbe un amante esperto: sostituisce con la passione, la tecnica quel che gli anni (92) e la natura hanno un po' appannato. Inutile sottolineare la forza di un repertorio che affronta con intensità, e un piglio che a volte diventa una lama di rasoio, temi come il rapporto di coppia, la solitudine, l’omosessualità. Toccante l’esecuzione «E io fra di voi», tragedia di un uomo innamorato e tradito, e di «Morir d’amor». Anche in questo tour il Frank Sinatra francese si è confermato uno dei più grandi artisti d’ogni tempo: un artigiano più che una star, capace di cesellare atmosfere emozionanti. Un affabulatore che esplora nella forma canzone i labirinti dei comportamenti umani senza mai cedere alla nostalgia e all’autocelebrazione. Nel pomeriggio Aznavour aveva espresso la sua soddisfazione per il riconoscimento della tragedia del popolo armeno (cui sente di appartenere) da parte del governo tedesco. All’inizio dello show ha detto: «Mangio e vesto italiano. Ma non riesco a parlare italiano».