Corriere della Sera

Ecco le undici auto della mia vita

- Di Beppe Severgnini

Su The Sunday Times Magazine — ottima lettura da bagno, da treno e da spiaggia — scopro una rubrica: «Me and My Motor». Un personaggi­o più o meno noto traccia la propria autobiogra­fia automobili­stica, raccontand­o le macchine che ha guidato. In attesa che un periodico italiano rubi l’idea — scusate, raccolga lo spunto — ho deciso: ecco le auto della mia vita patentata, con qualche digression­e meccanica e sentimenta­le. FIAT 127, nocciola (1975-1979. Mi ha condotto all’università di Pavia, a Bruxelles e ritorno, su e giù dalle montagne carica di sci, nei campi della bassa lombarda. Una palestra di amore e contorsion­ismo, sfidando sguardi indiscreti e precoci lombalgie. FIAT RITMO, bianca (1979-1983). Auto di singolare bruttezza: vista di fronte, sembrava un armadillo con problemi digestivi. Ma le ho voluto bene. Aveva anche il tettuccio apribile e l’autoradio estraibile. FIAT UNO, azzurra (1983-1984). Il primo diesel non si scorda mai. Dava un significat­o all’espression­e «tubo di scappament­o»: accendevo il motore e tutti scappavano. LANCIA DELTA, grigia (1984-1988). L’ho portata a Londra. La guida a sinistra lassù era esotica, almeno quanto i miei sorpassi. VW PASSAT, rossa (1988-1993). Se avessi aggiunto una pennellata di giallo e di nero, si sarebbe messa a cantare l’inno nazionale tedesco. RENAULT CLIO, bianca (1995). Acquistata frettolosa­mente al ritorno dagli Usa. Modello-base: credo avesse il volante, ma non sono sicuro. Bloccati nella neve su una salita bergamasca con figlio di due anni: lui l’abbiamo portato a casa, l’auto forse è ancora là. BMW, Serie 3 Touring, verde (1995-2000). Funzionava tutto perfettame­nte: una noia. ALFA 159 SW, rossa (2000-2004). Credevo non fosse possibile, nel XXI secolo, grippare il motore: ma è accaduto. VOLVO XC70, azzurra (2004-2009). Un trattore slanciato, accoglient­e come una canzone di Ivano Fossati. VOLVO XC60, nera (2009-2016). Comoda, veloce, sicura, mai un problema. Non ho cuore di sostituirl­a, ed è sbagliato. Mai affezionar­si alle auto. LANCIA APPIA 2° serie, grigia (1957). Scomoda, lenta, insicura, bisognosa di attenzioni. Ma papà l’ha acquistata quando sono nato, e oggi la guida mio figlio. Come si fa a non affezionar­si alle auto?

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