Contro il nostro Paese
Caro Romano, da anni seguo con simpatia le gesta del maggiore scacchista vivente, il norvegese Magnus Carlsen. Ora leggo questa sua frase: «Innanzitutto vorrei chiarire che noi norvegesi non consideriamo l’Italia né una nazione occidentale né una nazione civile». Ci sono rimasto male, anche perché tali parole fanno il paio con altre simili che ho ascoltato navigando in rete: erano di un comico inglese che faceva capire chiaramente di disprezzare il nostro Paese per via della corruzione dilagante, e questo durante uno show tv seguito da milioni di persone. Qual è la reazione più corretta di fronte a uscite del genere? Indignazione, rivendicazione di orgoglio, disistima per chi esprime idee del genere o, più correttamente, una pausa di riflessione visto e considerato che l’Italia è, in effetti, un Paese da cui anche molti italiani desiderano andare via? Si tratta di critiche che possono aiutare a cambiare il Paese, o di critiche in gran parte gratuite a cui bisogna rispondere colpo su colpo nell’interesse della immagine internazionale dell’Italia? Fabrizio Amadori fabrizio_amadori@yahoo.it Gli uomini sono molto spesso un impasto di vizi e virtù, di doti nobili e di tratti volgari. Continui ad ammirare lo scacchista e ignori l’italofobo. A certe manifestazioni di ignoranza non è necessario dare una risposta.