Operaio ucciso durante la protesta nel super terminal delle merci
Piacenza, un prof egiziano travolto da un Tir. L’Usb: omicidio padronale. I pm: incidente
«Dai, vai! Parti». Il grido dalla strada. Venti minuti alla mezzanotte. L’autista del Tir ha innestato la marcia. Schiacciando e uccidendo l’uomo davanti al camion, un sindacalista egiziano dell’Usb, 53 anni, Abd Elsalam Ahmed Eldanf, padre di cinque figli, professore giunto in Italia dal 2003 con il sogno di una vita migliore.
Una scena terribile mentre stava iniziando una protesta, un picchetto, davanti a numerose persone: gli agenti di due volanti e una quindicina di addetti al carico e scarico al polo logistico di Piacenza, immenso hub da dove vengono smistate le merci per l’Italia e l’Europa. Le paghe mensili sono sugli 800/1.000 euro e i facchini, in genere impiegati di notte, sono nordafricani e asiatici. L’incidente è avvenuto qui, nella notte tra mercoledì e giovedì, all’incrocio tra la via Emilia e via Riva, un susseguirsi di capannoni nella Bassa, non lontano dal corso del Po.
L’autista del Tir, un italiano di 43 anni, portato via dai poliziotti per evitare il linciaggio, è stato arrestato per omicidio stradale e rilasciato perché non c’è pericolo di fuga. L’atmosfera era tesa da ore dopo la notizia, piombata in serata, della mancata assunzione di 13 precari alla Seam srl, piccola azienda dell’indotto-merci, cui da tempo era stata promessa la stabilizzazione. Erano circa le 20. I lavoratori hanno rumoreggiato, minacciando uno sciopero improvviso. Qualcuno ha chiamato la polizia.
Era appena terminato l’incontro tra Usb e azienda quando è avvenuto l’incidente. Opposte le versioni degli investigatori e dell’«Unione sindacati di base». Per il sindacato la morte di Ahmed, residente a Piacenza con la famiglia, facchino anche lui alla Seam, equivale a «un assassinio padronale: qualcuno ha incitato l’autista a mettersi in marcia in fretta» nonostante fosse in procinto di partire l’agitazione proprio per fermare i Tir.
«Un incidente senza alcun dolo» lo definisce Salvatore Cappelleri, procuratore capo di Piacenza: quando il sindacalista è stato travolto «non era in corso alcuna manifestazione di protesta all’interno della Gls», l’azienda di spedizioni dalla quale stava partendo il camion. «Abbiamo la testimonianza diretta di due agenti delle volanti che hanno assistito alla scena — prosegue il magistrato —. Gli operai erano fuori in attesa dell’esito di una riunione con l’azienda quando uno di loro è andato, da solo, incontro al Tir che stava uscendo dal cancello. Forse voleva stendersi per terra, non lo sappiamo ancora». La tensione resta alta al polo dove i Tir sono ancora bloccati. In serata l’Usb ha occupato la stazione di Piacenza, fermando il traffico sulla Milano-Bologna. «Vicinanza alla famiglia» è stato espresso dal ministro del Lavoro Poletti. Il premier Renzi ha twittato: «Nessuno può morire manifestando».