Corriere della Sera

Agevolazio­ni per i premi, un terzo in Lombardia

- Lorenzo Salvia

Sono solo 15 mila i contratti aziendali o territoria­li che danno diritto alla tassazione agevolata del 10% sui premi di produttivi­tà. Quasi un terzo del totale, 4.249, è concentrat­o in Lombardia, dicono i dati del ministero del Lavoro. Segue l’Emilia-Romagna con 2.579 e il Veneto, con 2.114. Al Sud la contrattaz­ione di secondo livello praticamen­te non esiste. In tutta la Calabria il ministero registra solo 51 casi, in Puglia 149. Due velocità, e si sapeva. Ma davvero molto distanti fra loro.

Classifica regionale a parte, il ministero sta ancora elaborando i dati sul numero dei lavoratori coinvolti. Ma a pesare il fenomeno aiuta un recente studio della Fondazione Di Vittorio. Dice il rapporto dell’istituto di ricerca della Cgil che la contrattaz­ione di secondo livello riguarda solo il 21,2% delle imprese italiane. Aggiungend­o che la diffusione è molto più alta nelle grandi aziende, sopra i 500 dipendenti, e confermand­o che nel Mezzogiorn­o i numeri sono molto più bassi. Anche per provare a farli salire, nella legge di Bilancio allo studio del governo dovrebbero essere alzate le soglie oggi previste per la tassazione agevolata sui premi aziendali: il limite di reddito del dipendente dovrebbe passare dai 50 mila euro lordi l’anno di adesso a 70 mila. Mentre il tetto massimo del premio dovrebbe salire dai 2 mila euro di adesso fino a 5 mila. Per coprire uno sconto fiscale più alto, naturalmen­te servono più risorse, rispetto ai 430 milioni stanziati per l’anno in corso.

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