La mossa di Poste, entra nella Sia La corsa ai pagamenti elettronici
Rileva il 14,8% da Cdp: operazione da 300 milioni. L’interesse per Pioneer
Un’acquisizione in carniere, un’altra possibile. Poste Italiane prosegue nel conseguimento degli obiettivi del piano industriale presentato al momento del collocamento in Borsa e, in attesa di crescere ulteriormente nel risparmio gestito, aumenta il suo peso nel settore dei pagamenti digitali dove è già presente con Postepay e Postepay evolution. Cassa depositi e prestiti (che ne controllava indirettamente il 49,5%) ha ceduto a Poste Italiane il 14,85% di Sia, società leader in Europa nella progettazione, realizzazione e gestione di infrastrutture e servizi tecnologici dedicati alle Istituzioni finanziarie, Banche centrali, imprese e Pubbliche amministrazioni, nelle aree dei pagamenti, della monetica, dei servizi di rete e dei mercati dei capitali.
L’operazione — il cui controvalore è stimato sul mercato in circa 300 milioni — è stata approvata dai cda riunitisi ieri (con i legali a confronto fino a tarda ora).
Nel dettaglio, Poste ha rilevato il 30% della società veicolo Fsia Investimenti che detiene il 49,5% di Sia (posseduta al 100% da Fsi Investimenti, a sua volta controllata da Cdp Equity attraverso una partecipazione del 77%). Al di là della quota rilevata, l’acquisizione ha per Poste Italiane un significativo valore strategico perché rappresenta un acceleratore per la crescita nelle piattaforme digitali, coerentemente a quanto previsto dal piano industriale. Che prevede, però, uno sviluppo lungo altre due direzioni: nella logistica e nel risparmio gestito. Su quest’ultimo fronte la società guidata dall’amministratore delegato Francesco Caio (che ha già in portafoglio il 10,3% di Anima) presenterà entro la scadenza del 19 settembre un’offerta non vincolante per Pioneer, società con oltre 200 miliardi di asset messa in vendita da Unicredit. E lo farà, con ogni probabilità, in cordata con Anima e la stessa Cassa depositi e prestiti e l’assistenza di Citi.
Il legame tra Poste e Cdp continua quindi a stringersi sempre più. Come noto, infatti, il ministero dell’Economia ha avviato la cessione del 30% di Poste a Cdp e l’operazione è in corso di formalizzazione. Con la cessione di Sia, quindi, la Cdp guidata dall’amministratore delegato Fabio Gallia non solo valorizza l’investimento finanziario effettuato nel 2013 nella società, ma contribuendo a incrementare il valore di Poste ne trae un beneficio indiretto. Perché è indubbio che l’accordo rappresenti un passo concreto per lo sviluppo di una partnership industriale e strategica tra Poste e Sia che, con oltre 1.600 dipendenti, eroga servizi a clienti di oltre 40 Paesi tra Europa, Africa, Medio Oriente, America.