Detective per caso a Venezia (un po’ alla Sciascia)
Un giallo che racconta i retroscena del mondo del cinema e sviscera con umorismo graffiante alcuni meccanismi della realtà mediatica contemporanea. È La fabbrica delle stelle (Sellerio), il nuovo romanzo di Gaetano Savatteri. Un giallo sociale sui generis, costruito con una scrittura fluida e scorrevole, un linguaggio diretto e senza fronzoli.
Savatteri promuove a protagonista di questo suo libro Saverio Lamanna, un personaggio molto interessante che ha creato e fatto vivere narrativamente in 4 racconti (pubblicati in raccolte della stessa casa editrice). Lamanna è un giornalista siculo che ha raggiunto la posizione di un illusorio potere svolgendo il ruolo di portavoce di un sottosegretario del Viminale ma è costretto a dimettersi dopo un «incidente professionale». Deluso si rifugia nella suggestiva costa del Trapanese, in una casa di villeggiatura in cui suo padre non mette più piede. Lamanna si reinventa come scrittore di gialli e nel contempo non rinuncia ad alcuni lavoretti che gli arrivano grazie alla fama locale di narratore. A Màkari, dove il giornalista quarantenne ha trovato anche l’amore (la splendida Suleima), riceve ed accetta una offerta di lavoro come addetto stampa di una sconosciuta casa di produzione cinematografica. Ma il suo vero lavoro sarà proteggere la giovane donna che la guida.
Il nuovo scenario del romanzo diventa la Mostra del cinema di Venezia. Lamanna è accompagnato da Piccionello, un personaggio divertente (di ascendenze camilleriane), che diventa coprotagonista nelle indagini. Un delitto avvenuto nell’ambiente del Festival di Venezia spinge Lamanna a vestire i panni di detective. Dovrà superare un gioco di inganni per risolvere il caso.
Savatteri, narrando, smonta sciascianamente luoghi comuni e stereotipi. È questo il suo miglior romanzo, nel quale ha forgiato un suo mondo narrativo e vi ha impresso un dinamismo che lega armonicamente tutte le parti. L’autore (giornalista della redazione di Matrix) decostruisce con ironia graffiante il dietro le quinte del cinema e lo «spettacolo» della televisione che racconta i delitti. Fa anche emergere con umorismo sarcastico le contraddizioni delle vite in diretta dei programmi pomeridiani Rai e Mediaset, le trasmissioni su chi cerca gli scomparsi, l’intrattenimento in stile Uomini e donne e chi va ospite. Fa sorridere ma non risparmia nessuno, nemmeno i giornali.