INTERVENTI E REPLICHE
Appello per la piccola studentessa di Trasquera
Nel piccolo Comune piemontese di Trasquera c’è una sola alunna che frequenta la scuola elementare (Corriere di ieri). Si chiama Ingrid, ha 10 anni e quest’anno frequenta la quinta elementare, avendo a disposizione per legge tre maestre. Si potrebbe gridare allo scandalo, peraltro in un momento in cui l’Italia deve pensare a possibili tagli sulla spesa pubblica. Ma se questo avvenisse, ad esempio, per la scuola elementare di Trasquera qualche problema lo creerebbe, in termini di spopolamento dei territori di montagna. Infatti, il primo servizio pubblico da garantire per tali territori disagiati e impervi, è proprio quello dell’istruzione, altrimenti le famiglie scappano via. Trasquera si trova a 1.100 metri di altitudine e il Comune più vicino è a 12 chilometri. Grazie anche a una piccola crescita demografica, sembra che nel 2021 la scuola elementare registrerà un «picco» d’iscrizioni: 9 bambini varcheranno la soglia della prima elementare. Davanti a un quadro chiaro ma fatto di solitudine per la piccola Ingrid, qualcosa andrebbe fatto. Perché, principalmente con il sostegno economico del ministero dell’Istruzione, non si valuta la possibilità che periodicamente alcuni bambini dei paesi vicini trascorrano qualche ora nella scuola di Trasquera facendo compagnia a Ingrid? Non credo sia difficile e complicato organizzarlo. L’iniziativa rallegrerebbe non solo la piccola studentessa, ma anche i tanti altri bambini che potrebbero confrontarsi con una realtà diversa dalla loro, favorendo altresì un processo di crescita sociale, civica, culturale e storica. È doveroso ridare a Ingrid e ad altri bambini che vivono l’identico disagio, il significativo piacere di condividere lo spirito, il senso e il clima della vita scolastica che solo una classe, o meglio un intero plesso con tanti ragazzi, può alimentare e segnare la crescita dei bambini. L’auspicio è che la sensibilità del ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, possa cogliere la necessità di intraprendere un percorso di vicinanza a Ingrid e ai tanti solitari alunni che sono distribuiti in molti degli 8.000 Comuni italiani.
L’orto dei frutti dimenticati di Tonino Guerra
Leggendo l’articolo di Fabrizio Caccia sulla «Archeologa della frutta» (Corriere del 14 settembre), mi è venuto in mente, e mi piacerebbe ricordare il grande poeta e sceneggiatore cinematografico Tonino Guerra, che, trasferitosi nel 1989 a Pennabilli (entroterra riminese), ideò e realizzò l’«Orto dei frutti dimenticati» che ora contiene più di 100 varietà di alberi da frutto degli Appennini come il biricoccolo, il pomariello, il melo limoncello, il fico verdino, il giuggiolo, il ciliegio cuccarino, ecc.
Fabio Crociati,