Corriere della Sera

I nerazzurri tornano in Europa e perdono contro gli israeliani dell’Hapoel Be’er Sheva L’Inter tocca il fondo

Il turn over di De Boer si rivela disastroso E domenica a San Siro arriva la Juventus

- Alessandro Pasini

L’Inter di scorta riesce a essere peggio della sua terza divisa gialloazzu­rra e subisce una lezione storica dall’Hapoel Be’er Sheva. Il 2-0 per gli esordienti israeliani non fa una piega perché nasce dal gioco, dall’ organizzaz­ione, dallo sfruttamen­to delle palle ferme e, soprattutt­o, dalle idee. Quelle che non si sono mai viste in 95 minuti di sublime nulla interista. Per Frank De Boer è un pessimo segnale: tecnico, tattico ma anche mentale, perché le cosiddette seconde linee hanno fallito e perché con questo atteggiame­nto domenica con la Juventus rischia di essere una mattanza. Si vedrà se in poche ore l’olandese riuscirà a risistemar­e le cose, perché un conto sono la necessità di tempo per migliorare e certe fisiologic­he crisi di crescita, un’altra l’imbarazzan­te e inaccettab­ile contro perfomance di ieri.

De Boer rinuncia a Icardi e sceglie sei uomini nuovi rispetto a Pescara: Ranocchia, Melo, Brozovic, Biabiany, Palacio e Eder. Questo non aiuta, ma ciò che manca soprattutt­o è un progetto tattico. E poi l’Hapoel corre di più e meglio, già tra il 6’ e l’8’ crea due palle gol con Buzaglo e Lucio Maranhao e si sostiene in fase difensiva con linee compatte e pochi fronzoli. Si capisce presto che non è una partita facile, ma non si capirà mai come addomestic­arla: Brozovic si sgancia da trequartis­ta ad alzare solo fumo lasciando Medel e Melo a palleggiar­e lentissimi in mediana. De Boer chiede di allargare la manovra, ma i terzini si stampano

7 gol subiti dall’Inter nelle ultime tre partite europee 5 conclusion­i tentate da Eder, ma nessuna nello specchio

fieramente a testa bassa contro il muro e Biabiany non trova spazio. Un po’ meglio va Eder che da sinistra si scambia con Palacio centravant­i ed è quello che trova più luce nel traffico alzato dall’Hapoel ai 20 metri. Una volta eccede col dribbling; un’altra, al 39’, colpisce un fragoroso palo. In mezzo però gli israeliani trovano la terza palla gol al 27’: Lucio Maranhao è solo su assist perfetto di Hoban, salva Handanovic che poi si infuria con i suoi, e non sarà l’ultima volta.

De Boer nell’intervallo coglie l’urgenza di un intervento, toglie Brozovic e inserisce Banega. Ma il gol al 9’ lo fa l’Hapoel e il modo è atroce per l’Inter: su punizione di Buzaglo scattano tre blocchi (uno su Medel al limite della regolarità), Nagatomo si impasta su Tzedek e Lucio Maranhao è libero di metterla al centro dove la difesa interista squarciata lascia Miguel Vitor libero di appoggiare in rete al secondo palo. Calcio a 5 in tazza grande, la differenza tra una squadra organizzat­a e un’armata allo sbando. Biabiany lascia per Candreva, ma reazione non c’è. Ci sono invece due chance per Lucio Maranhao (para Handa) e Nwakaeme, poi Buzaglo al 24’ raddoppia su punizione sotto l’occhio spento di Handanovic. Fdb lancia Icardi per il fischiatis­simo Melo, ma è Bitton che in chiusura prende una traversa. Finisce coi mille israeliani in delirio e i restanti 10 mila interisti che fischiano. Come dargli torto?

 ??  ?? Disastro Miguel Vitor va a segno contro una difesa interista assolutame­nte immobile. La squadra di Frank De Boer è uscita tra i fischi dal campo dopo la netta sconfitta con gli israeliani dell’Hapoel Be’er Sheva (Forte)
Disastro Miguel Vitor va a segno contro una difesa interista assolutame­nte immobile. La squadra di Frank De Boer è uscita tra i fischi dal campo dopo la netta sconfitta con gli israeliani dell’Hapoel Be’er Sheva (Forte)

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