Boom di richieste per il Fisco a rate Previsto l’incasso di 730 milioni
Mille richieste al giorno per essere riammessi a saldare a rate i conti con il Fisco: così l’erario incasserà oltre 729 milioni di euro. È il bilancio parziale fornito da Equitalia dopo l’apertura della nuova finestra prevista dalla legge 160 di quest’anno entrata in vigore il 20 agosto. Complessivamente sono 24.308 le richieste di riammissione presentate nei primi 30 giorni di riapertura dei termini. A conti fatti, però, il risultato è stato raggiunto in circa 15 giorni. Anche per questo il trend è giudicato positivo al quartier generale della società di riscossione: per affrontare questa mole straordinaria di domande, un mese fa l’amministratore delegato della Spa, Ernesto Maria Ruffini, ha messo in campo una task force che sta coordinando le strutture regionali nelle quali arrivano le richieste dei cittadini. L’obiettivo è quello di fornire entro poche ore le risposte ai contribuenti che vogliono essere riammessi ai pagamenti rateizzati. E dividendo il totale delle somme dovute nel tempo per il numero dei contribuenti, ogni cittadino che ha presentato la domanda di rateizzazione in media verserà circa 30 mila euro, segno che per ora stanno venendo a galla soprattutto situazioni circoscritte di piccoli evasori che, vuoi per la crisi o per altri problemi, non sono riusciti a onorare gli impegni presi con Equitalia. Ora però hanno un’altra chance di mettersi in regola. Analizzando nel dettaglio la norma, si prevede la possibilità per tutti i contribuenti decaduti fino al 30 giugno 2016 (indipendentemente dal tipo di rateizzazione) di essere riammessi presentando entro il 20 ottobre prossimo (60 giorni dall’entrata in vigore della legge) una nuova istanza, senza dover pagare subito le rate scadute del precedente piano di dilazione. Da Equitalia precisano che per beneficiare di questa possibilità la rateizzazione deve essere decaduta entro il 30 giugno 2016 (compreso). Analizzando la mappa per regione, quella dalla quale arrivano più domande è la Lombardia (3.198) per un totale di 109 milioni che finiranno nella casse dello Stato. Subito dopo il Lazio (2.594 domande) che porterà all’erario 126 milioni. Medaglia di bronzo per la Toscana (2.420 domande per poco più di 52 milioni). Seguono Emilia Romagna (2.126 domande e 49 milioni), Campania (2.112 domande con oltre 77 milioni) e Puglia (2.014 richieste e altri 59 milioni).