Corriere della Sera

Roma, Raggi porta Tutino in giunta Ma la nomina divide i Cinque Stelle

Al Bilancio va l’ex giudice nel mirino di Ruocco e Di Battista, Gennaro alle Partecipat­e

- Ernesto Menicucci

«Signore e signori, vi presento i nuovi assessori di Roma Capitale». Sala delle Bandiere, Palazzo Senatorio, Campidogli­o. Virginia Raggi, con un malcelato senso di liberazion­e, svela i suoi «assi» alla giunta riunita a porte chiuse: niente consiglier­i comunali, stavolta, zero aiutanti o persone di staff. Le comunicazi­oni sono riservatis­sime e non devono uscire da quella stanza.

Come mai tanta segretezza? Perché Raggi, dopo le tre settimane di stallo cominciate con le dimissioni di Carla Romana Raineri e Marcello Minenna e proseguite tra una sequela di «no» e il «pasticcio» De Dominicis, finalmente può comunicare i sospirati nomi mancanti: al Bilancio va Salvatore Tutino (ieri presente in giunta), ex dirigente del ministero dell’Economia e già consiglier­e della Corte dei conti, tacciato in passato da esponenti del M5S oggi avversi a Raggi, di appartener­e alla «casta». Nessuno per ora si sbilancia, ma in pochi hanno apprezzato, a cominciare da Carla Ruocco e Alessandro Di Battista che nel 2013 attaccaron­o proprio il magistrato, perché la sua nomina

All’Anticorruz­ione, e forse in futuro capo di gabinetto, l’ufficiale della Finanza Berruti

alla Corte dei conti venne fatta da Palazzo Chigi poco prima che entrasse in vigore la legge di Stabilità nella quale era contenuto il tetto di 300 mila euro per le retribuzio­ni derivanti da incarichi e pensione: «Questo fa il nuovo Pd di Renzi! Se non ci fossero i cittadini nelle istituzion­i certe notizie difficilme­nte uscirebber­o», scrisse in un post Di Battista. Molti attivisti, adesso, sono inferociti: «Purtroppo è la conferma dei dubbi che avevamo su Raggi» si lascia scappare qualcuno.

Alle Partecipat­e è stato designato Alessandro Gennaro, classe ’77, professore alla «Sapienza», nativo di Veroli, provincia di Frosinone. Come responsabi­le dell’Anticorruz­ione, Il candidato L’ex giudice Salvatore Tutino nei prossimi giorni sarà nominato assessore al Bilancio e forse un domani come capo di gabinetto, il tenente colonnello della Guardia di Finanza Gianluca Berruti, fratello maggiore dell’attore Giulio, uno dei «belli» della tivù cui è stato recentemen­te attribuito un flirt con una delle due figlie di Giovanni Malagò e Lucrezia Lante della Rovere. La «squadra» di Raggi, così, sarebbe di nuovo quasi al completo. Resta aperta la questione-Muraro, l’assessora sotto inchiesta

Ieri l’annuncio davanti agli altri assessori, le scelte ratificate la settimana prossima

per i rifiuti, che se ne tira dietro un’altra: la scelta del nuovo amministra­tore unico di Ama. Ieri l’assemblea dei soci è andata deserta e quindi per ora il dimissiona­rio Alessandro Solidoro deve restare.

Alla sindaca, comunque, per ora basta così. L’obiettivo, infatti, era quello di andare a Palermo, per la manifestaz­ione «Italia a Cinque Stelle» organizzat­a da Roberta Lombardi, con due «doti»: da un lato l’aver seguito la linea di Beppe Grillo sull’Olimpiade; dall’altro, però, aver fornito l’ennesimo segnale di autonomia (e «smarcament­o» dai vari direttori) nella scelta dei nuovi assessori, che Raggi vuole annunciare dal palco siciliano.

L’altro nome, quello di Gennaro, è il «coniglio» che esce fuori dal cilindro. Lui, al telefono, non conferma e non smentisce: «Io assessore? Non sono ancora stato nominato...». Ma conosce la sindaca? «Non direttamen­te...». Ma ha mandato il suo curriculum, ha partecipat­o alla selezione? «A queste domande preferirei non rispondere. Non posso». La consegna per tutti, infatti, è il silenzio più assoluto.

Le nomine saranno ufficiali la settimana prossima, quando dovrebbe arrivare in Assemblea Capitolina la mozione per il ritiro della candidatur­a olimpica di Roma: documento sul quale, a seconda della stesura, pende il rischio di ricorso al Tar e alla Corte dei conti, rispetto al quale 17 consiglier­i su 29 si sono già assicurati.

Anticorruz­ione Slitta l’ufficialit­à

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