Famiglie made in Hollywood Da Pitt-Jolie a Mia Farrow e Madonna: tante (generose) adozioni ma anche molte difficoltà nel gestire il matrimonio e tutti i figli
La premessa, ovvia ma necessaria in questi casi, è che l’adozione è un atto di straordinaria generosità che merita da parte di tutti massima stima e massimo rispetto. Detto questo, colpisce la coincidenza di due notizie, in questi giorni: la fine del matrimonio Pitt-Jolie tra accuse all’attore — non ancora provate — di maltrattamenti ai figli (due adottivi, quattro biologici), e il suicidio di Thaddeus, 27 anni, uno dei dieci figli adottivi (ne ha altri quattro biologici) di Mia Farrow.
I Pitt-Jolie e i Farrow sono, insieme con i Ciccone-Ritchie (che ha altri problemi per fortuna meno drammatici: la «fuga» di un figlio affidato alla madre, Madonna, che preferisce stare con papà Guy Ritchie in Gran Bretagna) le famiglie multirazziali con figli adottivi più famose e mediatiche del mondo.
Nessuno immaginava che simili famiglie hollywoodiane — certamente atipiche per composizione, per stile di vita e censo — non avessero infine gli stessi problemi di quelle più tradizionali, però il bilancio di queste visibilissime famiglie comincia a essere preoccupante. Ricordiamo tutti come ormai 23 anni fa finì la lunga unione — sentimentale e professionale — di Mia Farrow e Woody Allen: il regista che prima ammise la relazione con una delle figlie adottive dell’attrice, Soon-Yi Previn (oggi sono sposati da un ventennio) e poco dopo fu accusato da Farrow di aver molestato la figlia (uno psicologo nella sua perizia concluse che la testimonianza della bimba era stata guidata da qualcuno, il procuratore decise di non incriminare Allen: lui continua a dirsi innocente, la figlia ormai adulta continua a accusarlo insieme con il resto della famiglia tranne un figlio, Moses, che sta con Allen).
La morte, per un colpo di pistola sparato nell’abitacolo della sua auto, che ha concluso la vita breve e tormentata di Thaddeus Farrow, ragazzino costretto su una sedie a rotelle dalla poliomielite e adottato dall’attrice in un orfanotrofio di Calcutta nel 1999, è l’ultima tragedia di una lunga serie per Mia Farrow (due suoi figli adottivi erano morti in passato, per una malformazione al cuore e di Aids rispettivamente).
La famiglia Jolie-Pitt — se anche fossero vere le voci sui problemi di alcol di Pitt e i suoi scoppi d’ira — ha un fardello meno triste ma sembra aprirsi un divorzio molto complicato sotto il profilo legale come sotto quello mediatico e delle pubbliche relazioni (uno degli attori più pagati del mondo farebbe fatica a convivere con il marchio di etilista che terrorizza bambini su un jet privato).
Se da una parte sono sempre state crudeli — e a volte in odore di misoginia — le accuse di Il suicidio di Thaddeus Farrow è soltanto l’ultima delle tragedie capitate all’attrice
Il dolore