Montature brillanti Lapo scommette sugli occhiali
te fa trekking in città e l’etnico diventa metropolitano e pop nel segno di Etro con quel tocco Seventy che Veronica, la stilista, sente molto. Così il paisley si fa psichedelico e acido e i ricami tribali sono in colori fluorescenti. Il caftano come capo chiave. In ogni possibile variazione: lungo, corto, largo, in figura, in jacquard, di seta, di lino. Mantelle berbere con il cappuccio e gli alamari di metallo e nappe ovunque. Colore e colore anche dalle cartoline di Marco De Vincenzo. Una per cominciare con una villa sul mare e poi la barca e altre a seconda degli stati d’animo della giornata: un giardino verde o le nuvole nere o gabbiani in volo. Abiti di frange, gonne midi a pieghe o a balze, chemisier corti. Scarpe da ginnastica, pantofole, sandali o zeppe.
Da Diesel il look industriale Prosegue la collaborazione tra Italia Independent e Adidas Originals, ma questa volta nel campo degli occhiali da sole: è stato Lapo Elkann (foto) a presentare una limited edition di modelli ispirati alle forme, ai colori e ai volumi degli Anni 80. «I due brand hanno molto in comune: innovazione, continua ricerca stilistica e metodi produttivi all’avanguardia», ha detto Lapo Elkann, padrone di casa al party in via Tocqueville. Due i modelli in vendita: il incontra il romanticismo dell’estetica eterea di David Hamilton. Forza e fragilità. Il rosa carne al posto del nero per miniabiti di pizzo, cargo e top e trench e bomber e baby doll e anfibi e poi verde bianco. Cotone o pizzo o seta suede. Cinte e lacci sono ovunque. Irrompe il nero che fa rock ma non distrae. È una coulisse anche il motivo ricorrente da Sportmax che strizza corpetti, tasche e schiene di lini, sete e cotoni ispirandosi alle immagine delle pescatrici di perle.
Il lago di Como con le sue onde tranquille e il suo blu/ verde la nuova Krizia che punta su abiti fluidi mossi da ruche di plisse anche a contrasto o accesi da stampe colorate dove non manca mai una tigre. È il cielo e le nuvole dell’artista Peter Gentenaar a suggerire invece a Manuel Facchini per Byblos nuove leggerezze ed equilibri fra romanticismo e sperimentazione. Ecco le cinghie delle imbragature dei paracaduti che diventano spalline e rifiniture. E gli abiti bianchi increspati e vaporosi che sembrano quelle nubi là, le stesse che, piccole, ornano certi capi o sono stampate sugli chiffon. La storia di Giambattista Valli per Giamba è quella della figlia del signor Litta (già un palazzo fra i più belli di Milano) ma che abita a Los Angeles e che quando torno a casa vaga come Alice nel paese delle Meraviglie fra specchi e stucchi vestita di mini-abiti di pizzo e gonnelle di seta con top crop, lunghe canotte e bomber. Divina.
Era uno da cortei negli anni Settanta Angelo Marani però, confessa, a lui le sue compagne non piacevano, sognava le dive di Hollywood alla Jane Fonda, con i loro tacchi 11, le gonne diritte, le camicette e gli spolverini leggeri. E voilà. primo, più femminile e dalla forma tonda oversize, è impreziosito da un trattamento speciale che rende la montatura brillante. Il secondo, dalla montatura quadrata, è unisex e caratterizzato dal trifoglio Adidas Originals riprodotto a laser sulle aste esterne. «Sono un amante dello stile più che della moda — ha continuato l’imprenditore — e lo si vede nei progetti che sviluppo. Amo lavorare sulle tendenze del domani mantenendo però
Vedevo capi molto Armani e mi sono detto: cosa diranno di me nel 2018? Così ho preferito cambiare: meglio scontentare qualcuno ma entrare nel futuro