Mps, il palazzo d’oro a Lecce e l’autogol a Caserta
Nelle pieghe delle partecipazioni
Il palazzo d’oro di Lecce, l’assist «biotecnologico» alla Fondazione, il grottesco autogol in provincia di Caserta, i parcheggi fiorentini. Breve excursus nei meandri più nascosti del portafoglio partecipazioni di Mps. Nelle pieghe del consolidato «vegeta» da anni una piccola immobiliare, Astor srl, un moscerino di cui nessuno si occupa. È proprietaria di un immobile uso uffici a tre piani nel centro di Lecce. Mps ha il 52%, le famiglie Babbo e Montinari il restante 48%. Cognomi che riportano agli antichi azionisti della Banca del Salento, venduta a Mps per 2.500 miliardi di lire nel 1999. Astor affitta quel palazzetto a circa 500 mila euro annui. Chi stacca l’assegno? Mps che lì ha gli uffici territoriali. Dunque Mps controlla la società cui paga il canone e da essa riceve circa metà del dividendo (120 mila euro), da tassare. L’altra metà va al socio privato, Paolo Babbo, che è anche l’unico amministratore. Il canone, fissato nel 1982 e sempre rivalutato con l’Istat, non è mai stato rinegoziato. L’immobile è in bilancio alla Astor a 1,4 milioni (costo storico). A Siena, secondo fonti della banca, la valutazione è di 4 milioni. Fosse anche molto di più, Lecce non è Portofino e quell’immobile non avrebbe mercato senza Mps che non ha mai messo in discussione il canone, proposto di vendere la sua quota o acquistare il 48%. Mai.
Intorno allo sviluppo di un centro commerciale a Teverola (Caserta), Mps ha invece creato un groviglio unico: la banca ha concesso alla società promotrice (Mediterranea) un riscadenziamento dei debiti ma le ha contemporaneamente notificato decreti ingiuntivi in quanto creditrice di un socio fallito. Il bello è che Mps è anche socia di Mediterranea (16%). Quindi autogol assicurato comunque vada. «Mps rinunci a scaricare sulla nostra società — hanno scritto gli altri soci — gli esiti della mala gestio delle società a cui ha fatto credito». Mai sentito parlare di Biofund? «Opera in via strumentale — dice il sito — al perseguimento degli scopi della Fondazione Montepaschi» nelle biotecnologie. È strutturalmente in perdita; Mps ne possiede il 13,7%, residuo di quando era maggiordomo della Fondazione. E il 17% in Firenze Parcheggi, dove Marco Carrai entrò da risanatore sette anni fa proprio in lista Mps, quanto è strategico?