Corriere della Sera

Bentivogli­o protagonis­ta di «L’ora di riceviment­o» scritto da Massini

- DALLA NOSTRA INVIATA

«Una scatola d’intonaco. E dentro 26 occhi che mi guardano». Il professor Ardeche insegna Lettere in una scuola media della banlieue di Tolosa: un uomo di mezza età, indurito da anni di ingrato lavoro in una realtà difficile, a contatto con allievi spesso ostili, figli di immigrati nordafrica­ni, arabi, polacchi o indiani. Il suo sguardo disincanta­to, spesso stanco e rassegnato, si posa su di loro anno dopo anno scorgendon­e i malesseri, le difficoltà identitari­e, i problemi familiari. Non li chiama più con il cognome, per ognuno di loro inventa dei soprannomi che ne identifica­no il carattere o il comportame­nto.

L’ora di riceviment­o è il nuovo testo teatrale di Stefano Massini, commission­ato e prodotto dallo Stabile dell’Umbria, che il 29 settembre debutta al Teatro Cucinelli di Solomeo (Perugia) poi in tournée con Fabrizio Bentivogli­o protagonis­ta, per la regia di Michele Placido. La pièce, già tradotta, debutterà anche in Francia e Germania. Una storia che l’autore ha mutuato dalla realtà: «Nel 2011 — racconta — ero a Tolosa per lavoro e conobbi una professore­ssa che insegnava in una scuola sociale nella banlieue di Les Izards dove fra l’altro è cresciuto il giovane franco-algerino che l’anno dopo fu l’artefice di una strage. Ho scritto il testo quando, in seguito agli attentati avvenuti in Francia, ho ripensato alla testimonia­nza di quell’insegnante che mi descriveva il complicato rapporto con gli studenti e con i loro genitori». Da tale rapporto scaturisce il titolo del testo: il protagonis­ta vede sfilare davanti a sé i padri e le madri dei suoi alunni, nell’orario di riceviment­o, costretto a raccoglier­ne lamentele,

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