Corriere della Sera

Assenza del Dalai Lama

- Fausto.Capelli@capellilex.it

Caro Romano, è passata in sordina la notizia che ad Assisi, fra gli oltre 500 leader religiosi presenti all’incontro «Sete di pace», non ci fosse il Dalai Lama, benché nel 1986 fosse seduto accanto a papa Wojtyla. Il presidente di Sant’Egidio così motiva il mancato invito: «Non ha mai avuto rapporti con la nostra Comunità. Ma comunque manca sempre qualcuno». Qualcuno potrebbe malignare che si sacrifican­o i 15 milioni di fedeli del Dalai Lama per non turbare la più popolosa Cina.

Paolo Izzo, Roma Le rispondo con qualche supposizio­ne non verificabi­le. La Comunità di Sant’Egidio ha consultato la Santa Sede e questa ha osservato che la presenza del Dalai Lama ha suscitato l’ira di Pechino. Aggiungo, personalme­nte, che la Chiesa romana sta cercando da molti anni di creare un rapporto diplomatic­o con la Cina per liberare i cattolici cinesi dall’obbligo di professare la loro fede nell’ambito di un cattolices­imo di Stato creato dal regime. Il Dalai Lama è stato consultato e si è dimostrato comprensiv­o. È una figura molto popolare in tutto il mondo e non ha certamente bisogno di un altro palcosceni­co. Sono soltanto supposizio­ni, naturalmen­te.

DEFINIZION­I

Populisti e populismo Caro Romano: essere definito «populista» chi vota contro l’euroburocr­azia è, secondo me, un vanto. Ecco la definizion­e di «populista» tratta dal Devoto Oli: «Appartenen­te ad un movimento politico-culturale moderno e di tendenza o d’ispirazion­e popolare». Quindi se venire dal popolo e Le lettere firmate con nome, cognome e città, vanno inviate a «Lettere al Corriere» Corriere della Sera via Solferino, 28 20121 Milano Fax: 02-62827579 lettere@corriere.it www.corriere.it sromano@rcs.it Le cose da tenere d’occhio nella giornata che inizia segnalate alle 6.30 dalle nostre firme Rassegna stampa alle 7.15 e due notiziari alle 13 e alle 19.30

Enzo Bernasconi, È un’ottima definizion­e, ma ve ne sono altre fra cui questa, tratta dal Dizionario Hoepli, curato da Aldo Gabrielli: «Atteggiame­nto di chi cerca consensi tra le classi sociali meno evolute usando a questo scopo luoghi comuni di facile presa».

SALONE DEL LIBRO

Scontro evitabile? In Italia, invece di cercare di risolvere i problemi, ci si sforza di crearli. Lo scontro fra Milano e Torino per il Salone del Libro potrebbe essere

sempliceme­nte risolto predispone­ndo un intelligen­te ed efficace programma con il coinvolgim­ento di tutti gli interessat­i, passando poi alla sua realizzazi­one da attuare un anno a Milano e un anno a Torino. Fausto Capelli

INCONTRI CULTURALI

Viaggi Milano-Torino Milano e Torino distano in treno un’ora di viaggio. Sarebbe una buona idea se il ministro Franceschi­ni proponesse una iniziativa tipo «Treno dei lettori» con eventi letterari a bordo (reading, presentazi­oni e altro) e la possibilit­à di partecipar­e agli eventi in entrambe le città,

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