Renzi e l’Unione: non mi intimoriscono Cambino o la foto possono farla da soli
E attacca Raggi sullo stop all’Olimpiade: «Se ha paura, ha sbagliato mestiere»
Le notizie che arrivano da Bruxelles, dalla Commissione, sono all’insegna della moderazione: con l’Italia, dicono nello staff di Juncker, non c’è alcuno scontro, semmai un dialogo costruttivo, anche sulla manovra. La Commissione non prende parte nella dialettica fra le Capitali, esiste un confronto aperto fra Moscovici e Padoan, probabilmente verrà dato disco verde ad una manovra con una deviazione dal percorso di riduzione del deficit, che resterà poco sopra il 2%.
Eppure Matteo Renzi continua a martellare, con le parole, l’attuale stato della Ue. «Le foto servono a poco se le cose non cambiano: non andiamo lì per fare l’album di famiglia. Noi abbiamo proposto che l’Europa si desse una bella svegliata dopo Brexit. Se vogliono cambiare, l’Italia c’è. Se vogliono vivacchiare come adesso, la foto se la possono fare da soli», dice al Tg2.
Mentre sull’incontro a Berlino, a tre, fra Juncker, Merkel e Hollande, il tenore del giudizio resta negativo: «Se pensano di intimorire me, hanno sbagliato persona e se pensano di intimorire l’Italia non sanno cosa sia l’Italia», tuona Renzi, attaccando indirettamente Berlino e la sua leadership nell’Ue, colpevole a suo giudizio di non volere un reale rilancio dell’Unione: «L’Italia non accetterà mai di vivacchiare. Se non cambiano la foto se la possono fare da soli».
C’è chi si chiede cosa verrà