Corriere della Sera

IL REFERENDUM NEL TICINO E LA VIA SVIZZERA PER LA BREXIT L’

- Di Luigi Ippolito

imbroglio sul Tamigi troverà una soluzione fra le vallate svizzere? In altre parole, quanto sta accadendo in questi giorni nella piccola Confederaz­ione elvetica potrà servire da modello per la Brexit, ovvero gli accordi di divorzio tra la Gran Bretagna e l’Unione Europea? Ricapitoli­amo dal principio. Nel febbraio del 2014 gli svizzeri votano con una maggioranz­a risicatiss­ima a favore dell’imposizion­e di limiti all’immigrazio­ne dal resto d’Europa. Una mossa azzardata: se portata a compimento, manderebbe in fumo tutti i trattati di cooperazio­ne fra Svizzera e Unione Europea, dall’agricoltur­a al traffico stradale, dall’aviazione civile alla circolazio­ne delle persone. E questo perché i rapporti fra la Confederaz­ione e l’Unione sono regolati da una molteplici­tà di accordi bilaterali, tutti interdipen­denti: se cade uno, cadono tutti. Consapevol­i del rischio, qualche giorno fa i deputati elvetici hanno disinnesca­to la portata del referendum, approvando una modifica del mercato del lavoro che darà la precedenza ai cittadini svizzeri e ai residenti europei. Una indicazion­e abbastanza generica che è stata ben accolta dalla Commission­e di Bruxelles. È vero che oggi il Canton Ticino voterà per imporre limiti ai frontalier­i italiani, ma una decisione locale non dovrebbe avere la forza per riaprire la questione a livello federale. Mentre la «via svizzera» potrebbe indicare la strada alla Gran Bretagna, che deve affrontare esattament­e la stessa questione: ossia come mantenere l’accesso al mercato unico europeo riuscendo allo stesso tempo a reintrodur­re dei limiti all’immigrazio­ne. In special modo la promessa elvetica di non discrimina­re i cittadini europei già residenti in Svizzera offre un esempio valido per la Gran Bretagna. Che la distanza più breve fra Londra e Bruxelles passi per l’Engadina?

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy