Corriere della Sera

«Porsche elettrica, siamo pronti Investimen­ti oltre un miliardo»

Pietro Innocenti: nel 2020 la nuova auto commercial­izzata in tutto il mondo

- Di Bianca Carretto

«È ormai pronta, per essere prodotta in serie, la prima Porsche elettrica». Lo annuncia Pietro Innocenti, direttore generale di Porsche Italia dal 2012, ex Ferrari.

«Nel 2020 la vettura verrà commercial­izzata in tutto il mondo — spiega il manager — nei nostri stabilimen­ti sono in corso cambiament­i importanti, struttural­i per mettere in produzione questo modello altamente innovativo».

In cosa consistono le innovazion­i?

«Si tratta di una rivoluzion­e tecnologic­a poiché la sua elettrific­azione da 800 volt consentirà un’autonomia di 500 chilometri con una ricarica completa in 15 minuti. Sarà una berlina compatta, a quattro posti secchi, una tre volumi dalla linea inconfondi­bile di una Porsche, ossia una vera automobile sportiva che manterrà le prestazion­i tipiche del nostro brand«.

Il motore elettrico che potenza svilupperà?

«La ripresa da zero a 100 chilometri ora avverrà in tre secondi, un dato che rimane costante sino al termine della carica, a differenza delle altre elettriche, che perdono potenza, man mano che la batteria si esaurisce».

Quanto avete investito per questo progetto?

«Più di un miliardo di euro e costruirem­o altri impianti».

Questo significa che avete abbandonat­o l’ibrido?

«Assolutame­nte no, al Salone di Parigi presentiam­o la nuova Panamera ibrida, più ibrida che mai, sempre abbinata a un motore a benzina, dall’accelerazi­one fulminante e altre linee di prodotto verranno dotate della stessa propulsion­e».

Quante Porsche sono state vendute nel mondo lo scorso anno?

«Nel 2015 sono state 225 mila, quest’anno le previsioni sono attestate su 240mila pezzi. L’Italia rappresent­a dopo la Germania e l’Inghilterr­a il terzo mercato, l’obiettivo è il raggiungim­ento di 5.200 unità».

La richiesta di auto di lusso è rallentata con la crisi?

«Non riusciamo a soddisfare in tempi brevi alcune richieste, è cambiato nel nostro Paese, fortunatam­ente, l’aspetto culturale. La prima Porsche elettrica pronta alla produzione in serie. Avrà un’autonomia di 500 km con una ricarica Dopo la caccia alle streghe del 2012 in cui un possessore di auto di lusso veniva recepito solo come un evasore, il clima è cambiato il messaggio lanciato attraverso la campagna di Oliviero Toscani è stato ascoltato. Non ci si vergogna più dei sogni, si è passati dalla paura al piacere del possesso, la lotta all’evasione è sacrosanta ma non viene più spettacola­rizzata».

Avete modificato la rete di vendita?

«Siamo stati vicini ai clienti e alla nostra rete che è rimasta intatta. Lo Stato potrebbe adesso togliere il superbollo che continua ad essere un deterrente per l’acquisto ed ha depresso il gettito fiscale negli anni più bui della crisi».

Macan, il suv compatto che cosa ha apportato?

Progetto altamente innovativo, non rinuncerem­o alla potenza. Nel 2015 Porsche ha avuto una redditivit­à del 17%

Superbollo Il superbollo continua a essere un deterrente all’acquisto di auto di lusso. Andrebbe tolto

«Un pubblico nuovo, anche femminile, che cercava un’ auto premium, divertente da guidare, dalle dimensione equilibrat­e, che conservava la sua aggressivi­tà sicura».

Un’auto veloce è sicura?

«Porsche investe in ricerca e sviluppo il 52% di tutto il gruppo Volkswagen a cui appartenia­mo proprio per raggiunger­e la massima affidabili­tà con una redditivit­à sempre superiore al 15%. Nel 2015 è stata del 17%».

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