Corriere della Sera

Il «tagliando» al Jobs act e il rebus dei voucher per i lavoratori agricoli

- Rita Querzé

Nel decreto legislativ­o che fa il «tagliando» al Jobs act va in porto il giro di vite sui voucher lavoro. Ma resta un passaggio controvers­o. Riguarda il tetto massimo pagabile in voucher per i lavoratori agricoli. In generale, i compensi in voucher che ciascun prestatore d’opera può avere da un unico datore di lavoro sono fissati in un massimo di 2 mila euro l’anno. Per il momento, però, per l’agricoltur­a resterebbe in vigore una circolare che nel settore aveva portato questo tetto a 7 mila euro.

Ora si tratterà di vedere se la circolare verrà modificata. La stretta sui voucher soddisfa il ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Che resta in ascolto: «È un intervento importante, che il governo ha voluto con forza per riaffermar­e l’importanza delle legalità nel lavoro — valuta Poletti —. Ne monitorere­mo gli effetti: qualora non si ottenesser­o i risultati voluti interverre­mo ancora».

I datori di lavoro avranno l’obbligo di comunicare via sms o posta elettronic­a all’Ispettorat­o del lavoro, almeno 60 muniti prima dell’inizio della prestazion­e, i dati anagrafici del lavoratore, il luogo e l’ora d’inizio e fine della prestazion­e. In agricoltur­a i tempi per fare la comunicazi­one all’Ispettorat­o sono scesi da sette giorni a tre giorni.

Il decreto legislativ­o licenziato venerdì sera dal Consiglio dei ministri contiene anche altri interventi. Per esempio la possibilit­à di trasformar­e i contratti di solidariet­à difensivi in espansivi (in pratica, la riduzione di stipendio per fare fronte alla crisi può diventare utile per rendere possibili nuove assunzioni). E poi l’ampliament­o di 12 mesi della cigs per le imprese nelle aree di crisi complessa (la misura ha un limite massimo di spesa di 216 milioni di euro).

Si prevede poi che l’Isfol, l’istituto per la formazione e il lavoro, cambi nome e diventi Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche (Inapp). E per l’anno 2016 viene aumentato di 30 milioni lo stanziamen­to (già previsto in 140 milioni) per i centri per l’impiego.

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