Il «tagliando» al Jobs act e il rebus dei voucher per i lavoratori agricoli
Nel decreto legislativo che fa il «tagliando» al Jobs act va in porto il giro di vite sui voucher lavoro. Ma resta un passaggio controverso. Riguarda il tetto massimo pagabile in voucher per i lavoratori agricoli. In generale, i compensi in voucher che ciascun prestatore d’opera può avere da un unico datore di lavoro sono fissati in un massimo di 2 mila euro l’anno. Per il momento, però, per l’agricoltura resterebbe in vigore una circolare che nel settore aveva portato questo tetto a 7 mila euro.
Ora si tratterà di vedere se la circolare verrà modificata. La stretta sui voucher soddisfa il ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Che resta in ascolto: «È un intervento importante, che il governo ha voluto con forza per riaffermare l’importanza delle legalità nel lavoro — valuta Poletti —. Ne monitoreremo gli effetti: qualora non si ottenessero i risultati voluti interverremo ancora».
I datori di lavoro avranno l’obbligo di comunicare via sms o posta elettronica all’Ispettorato del lavoro, almeno 60 muniti prima dell’inizio della prestazione, i dati anagrafici del lavoratore, il luogo e l’ora d’inizio e fine della prestazione. In agricoltura i tempi per fare la comunicazione all’Ispettorato sono scesi da sette giorni a tre giorni.
Il decreto legislativo licenziato venerdì sera dal Consiglio dei ministri contiene anche altri interventi. Per esempio la possibilità di trasformare i contratti di solidarietà difensivi in espansivi (in pratica, la riduzione di stipendio per fare fronte alla crisi può diventare utile per rendere possibili nuove assunzioni). E poi l’ampliamento di 12 mesi della cigs per le imprese nelle aree di crisi complessa (la misura ha un limite massimo di spesa di 216 milioni di euro).
Si prevede poi che l’Isfol, l’istituto per la formazione e il lavoro, cambi nome e diventi Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche (Inapp). E per l’anno 2016 viene aumentato di 30 milioni lo stanziamento (già previsto in 140 milioni) per i centri per l’impiego.