Kaspersky-Aurelius, è derby tra «espatriati»
Sulla brace al Comune di Roma, in auge all’ippodromo di San Siro: per Sergio Scarpellini dipende dai punti di vista.
Nella politica italiana è l’immobiliarista che per vent’anni ha affittato uffici a Camera e Senato ricavandone canoni stimati in 350 milioni di euro, e che in questi giorni è di nuovo balzato alle cronache per aver venduto nel 2010 (ad un prezzo inferiore di mezzo milione rispetto ai valori di mercato) un attico all’ex vicecapo di gabinetto del sindaco grillino Virginia Raggi quando costui, Raffaele Marra, dirigeva l’ufficio Politiche abitative e il dipartimento Patrimonio e Casa nella giunta Alemanno.
Ma nell’ippica Scarpellini, con il figlio Andrea, dall’inizio degli anni 90 è il patron di un grande allevamento all’Acquapendente (Viterbo) e di una delle maggiori scuderie di purosangue da corsa in Italia, la Nuova Sbarra, che oggi a San Siro manda in pista il proprio galoppatore Kaspersky come possibile antivirus (di nome e di fatto) contro la calata di due cavalli francesi, di un inglese e di un tedesco sul miglio da Galoppo Kaspersky, che richiama il nome di un antivirus per computer, è della scuderia La Nuova Sbarra della famiglia Scarpellini (Ansa)
275.000 euro del Premio Vittorio Di Capua, cimento internazionale di «gruppo 1» intitolato all’avvocato e dirigente degli ippodromi milanesi sequestrato nel 1977 e trovato morto nel lago di Iseo.
Kaspersky avrà in sella il fantino Umberto Rispoli, il 28enne «scugnizzo» di Scampia stabilitosi in Francia dopo aver battuto nel 2009 lo storico record italiano di vittorie (229 in un anno) che resisteva dal 1982 di Gianfranco «il Mostro» Dettori. E in parte sarà un derby tra italiani espatriati a Parigi.
Perché per il cavallo francese Maximun Aurelius, uno dei sette rivali, è stato ingaggiato il 24enne Cristian Demuro, trasferitosi in Francia nel 2013 l’anno dopo aver portato quel record a 264 successi, e quest’anno protagonista di una stagione che, con la puledra francese La Cressoniere, l’ha visto siglare le due più importanti «classiche» per le purosangue transalpine, «Poule» e «Diane», evento mai riuscito prima a un fantino italiano.