Corriere della Sera

«Assad non accetta le intese E i jet di Mosca lo sostengono»

L’inviato Onu De Mistura parla di situazione «agghiaccia­nte»

- di Giuseppe Sarcina DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE

Senza un accordo tra russi e americani non si può risolvere la crisi

Dobbiamo andare avanti a negoziare, perché non ci sono alternativ­e

Staffan de Mistura è appena uscito dal Consiglio di Sicurezza sulla Siria, convocato d’urgenza su richiesta di Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia. L’inviato speciale dell’Onu per la crisi siriana, 69 anni, svedese naturalizz­ato italiano, è un diplomatic­o con lunga esperienza e ottimista, si potrebbe dire, per vocazione. «Lo sono anche stavolta: sono determinat­o a portare a termine la missione che mi ha affidato l’Onu», dice poco prima di lasciare New York.

Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia hanno usato parole durissime contro la Russia, accusandol­a di «barbarie» e di voler deliberata­mente prolungare la guerra in Siria. Lei come la vede?

«È indubbio che ci sia stata un’enorme accelerazi­one a est di Aleppo. È un fatto che ci siano stati bombardame­nti ad alto potenziale, senza precedenti, con ordigni che sono arrivati fino alle cantine. La situazione ad Aleppo è agghiaccia­nte, spaventosa, tragica. Nella città ci sono gruppi terroristi come Al Nusra. Lo sanno tutti, penso che lo possano confermare anche gli americani. Ma questo non giustifica in alcun modo la serie di bombardame­nti devastanti in un territorio dove vivono 275 mila civili».

Perché Mosca ha scatenato un’offensiva così violenta?

«Dobbiamo comunque partire da Assad. Il presidente siriano non ha accettato la parte finale dell’intesa raggiunta lo scorso 9 settembre: la “no fly zone” su alcune zone chiave della Siria. Subito dopo quell’accordo Assad ha annunciato pubblicame­nte che non si sarebbe fermato, che non avrebbe lasciato aerei ed elicotteri a terra. Voleva riconquist­are tutti i territori occupati dall’opposizion­e».

Sì, ma qui gli aerei sono russi…

«Finora è accaduto che quando le truppe siriane si muovono e guadagnano campo, Mosca poi le sostiene con l’aviazione. Anche questa volta è andata così».

Questo significa che finché Assad resta al potere non potrà reggere alcuna tregua tra americani e russi?

«Rovescio questo schema: senza un accordo tra russi e americani non si può risolvere la crisi siriana. E questo lo sanno bene sia a Washington sia a Mosca e l’ho detto con chiarezza nella riunione del Consiglio di Sicurezza. Dobbiamo andare avanti a negoziare, perché non ci sono alternativ­e».

Come pensate di convincere Assad?

«Qui ci sono due ostacoli. Il primo riguarda la Russia. Non c’è dubbio che, se vuole l’intesa, Mosca dovrà convincere Assad ad accettare un processo politico di transizion­e in Siria. Ma l’altro riguarda gli Stati Uniti. Nonostante i richiami e gli appelli, i gruppi armati di opposizion­e a Damasco non si sono ancora staccati da Al Nusra, una formazione legata al terrorismo di Al Qaeda».

Quindi finché persiste questo stallo si torna alle armi...

«Sì, ogni volta che un accordo diplomatic­o incontra un intoppo ecco che riprendono gli scontri militari. Anche se il più attivo in questo senso si è dimostrato il fronte dei governativ­i siriani, appoggiati dai russi».

Sembra una situazione senza via d’uscita. Ci sono ancora margini di trattativa?

«Sono convinto di sì. Dobbiamo continuare a spingere per costruire una tregua e poi un’intesa. Dal punto di vista politico la soluzione della crisi siriana è nell’interesse sia dei russi che degli americani. Posso confermare che i contatti tra le due parti non si sono affatto interrotti».

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Inviato Staffan de Mistura, 69 anni: è inviato speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite per la Siria

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