Corriere della Sera

«Io e quelli della prima ora badiamo alla sostanza Di Maio e Di Battista? Comunicato­ri, non leader»

- DAL NOSTRO INVIATO Alessandro Trocino

PALERMO Non si può dire che Roberta Lombardi non abbia il coraggio di parlare con franchezza. Di recente, hanno fatto scalpore la definizion­e di Raffaele Marra come del «virus che ha infettato il Movimento» e l’invito alla sindaca Virginia Raggi a «pubblicare i pareri dell’Anac». Ora, a Palermo, è stata tra gli organizzat­ori della manifestaz­ione «Italia a 5 Stelle», ma non rinuncia a parlare chiaro. Anche con durezza (anche se sul palco, vicino a Grillo, si commuove). E lo fa a partire proprio dalla Raggi.

Lei ha preso le distanze da alcuni atti della sindaca Raggi. Che rivendica autonomia. Fino a dove può arrivare questa autonomia?

«A Roma c’è il Movimento 5 Stelle e c’è il sindaco di Roma, sono su due strade diverse. Per ora procedono su binari paralleli: speriamo che prima o poi le due strade si incontrino e finiscano per coincidere».

Lei è stata molto dura con Raggi. Ne ha pagate le conseguenz­e nel Movimento?

«Ma no, non ho pagato alcuna conseguenz­a».

Grillo è tornato capo politico e ha sciolto il Direttorio.

«No, non mi risulta che abbia sciolto il Direttorio. E Grillo ha sempre avuto un ruolo politico, sin dall’inizio».

Anche il Direttorio però ha assunto un ruolo politico.

«All’inizio no. Il direttorio è stato creato il giorno dopo l’assedio dei fuoriuscit­i a casa di Grillo. Lui disse: d’ora in poi questi problemi ve li vedete voi. E quindi è servito soprattutt­o da filtro tra Beppe e questi problemi. E ha avuto soprattutt­o un ruolo di comunicazi­one. Poi Nella capitale ora ci sono il Movimento e il sindaco Le strade sono diverse, per ora procedono su binari paralleli è vero che con il tempo si è creato un po’ un equivoco e certe uscite comunicati­ve sono diventate politiche. E dunque sbagliate».

Come quella del governo di scopo, di Di Battista?

«Sì, è stata un’uscita sbagliata. Mentre è stato giustissim­o difendere e imporre la questione del reddito di cittadinan­za. Ma in quel caso era diverso, su quel tema ci abbiamo lavorato».

La comunicazi­one è diventata predominan­te. Da Roberto Fico, che è nel direttorio, sono arrivate critiche molto forti. Ha parlato di «vippaggine inutile», di troppi selfie e post celebrativ­i.

«Diciamo che c’è un prima e un dopo. Ci sono quelli che sono arrivati prima del 2012, cioè la vittoria di Parma: io, Carla Ruocco, Paola Taverna e Roberto Fico. E ci sono quelli arrivati dopo».

La vecchia e la nuova guardia.

«Quell’anno è stato un po’ spartiacqu­e. Noi badavamo soprattutt­o alla sostanza, al lavoro di squadra. Chi è arrivato dopo spesso ha fatto prevalere la comunicazi­one alla sostanza. Il problema è che talvolta, per la fretta di comunicare, un po’ alla Renzi, butti il cuore oltre l’ostacolo e dici cose che non rappresent­ano il Movimento».

Di Maio e Di Battista sono i nuovi leader politici del Movimento, insieme a Grillo?

«Ognuno di noi sa fare bene delle cose. È il metodo di Beppe,

quello di assegnare a ciascuno un compito, magari senza neanche un incarico ufficiale. Di Maio e Di Battista, sono bravi a comunicare ed è giusto che vadano in tv. Ma non hanno un ruolo politico».

L’unico leader politico è Grillo?

«Tra noi deve valere il lavoro collettivo. Per essere leader occorre l’autorevole­zza. E per ora quella c’è l’ha solo Beppe».

E Davide Casaleggio?

«La sua figura è molto importante ed è legata soprattutt­o alla gestione del blog. E poi è figlio di Gianrobert­o ed è grazie a lui se ci vediamo tutti gli anni in una grande manifestaz­ione. Io adoro tutti i Casaleggio».

 ??  ?? La festa Dall’alto, Virginia Raggi a Italia 5 Stelle protetta da un cordone di sicurezza; Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio a margine della diretta di In 1/2 ora (Rai3) da Palermo; Beppe Grillo ieri alla chiusura della kermesse (LaPresse,
Ansa)
La festa Dall’alto, Virginia Raggi a Italia 5 Stelle protetta da un cordone di sicurezza; Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio a margine della diretta di In 1/2 ora (Rai3) da Palermo; Beppe Grillo ieri alla chiusura della kermesse (LaPresse, Ansa)

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