Il sostegno (freddo) di Beppe «Le responsabilità sono tue» Ma c’è il pugno duro sui critici
La sindaca: lasciatemi lavorare, ho fatto quello che ho promesso
PALERMO «Fatemi lavorare, ho fatto tutto quello che avevo promesso in questi mesi»: Virginia Raggi si presenta così da Beppe Grillo e Davide Casaleggio. Appena sbarcata a Palermo, a metà mattina, fa un blitz (programmato) all’hotel Posta dove pernottano i vertici dei Cinque Stelle. Una riunione attesa da mesi, un confronto necessario dopo la crisi interna al Movimento e alla giunta di inizio settembre (in cui il garante non aveva incontrato la sindaca nonostante la visita nella capitale). Grillo e Raggi in realtà già da una decina di giorni hanno riallacciato i contatti diretti. Il primo colloquio ha stabilito i pesi che gravano su Raggi, «gli oneri e onori» del suo ruolo. Un ruolo vitale per i Cinque Stelle, al punto che anche ieri lo stesso Grillo, davanti a un caffè nella saletta dell’albergo, lo ha ricordato: «Hai la mia fiducia, andiamo nella stessa direzione, sei fondamentale per il Movimento. Ma le responsabilità delle azioni sono tue». Un sostegno convinto, ma freddo, dicono i Cinque Stelle. «Beppe si comporta come un padre che cerca di essere giusto ed equo, ascolta e sostiene», spiegano nel Movimento.
Grillo, nel colloquio durato quasi un paio d’ore, approfitta per toccare diversi nodi al pettine. Il leader cerca di incoraggiare la sindaca: «Vai avanti così, abbiamo avuto delle difficoltà ma non è finita, sta finendo», le dice. La sprona: «Dopo la bagarre sulle Olimpiadi ora concentrati sui tuoi programmi». Raggi chiarisce: «Sto rispettando i programmi e i temi del Movimento». Si toccano questioni spinose come le nomine (secondo indiscrezioni sembrano improbabili cambi di rotta), il sindaco rivendica — come farà poi pubblicamente alla kermesse — la propria autonomia e chiede aiuto per respingere l’assalto dei media. Poi passa a parlare dei progetti. «Voglio uscire Per il leader non fallire a Roma è fondamentale Possibili interventi sul blog contro chi la attacca tra la gente, non stare chiusa nel palazzo», spiega. E racconta quanto fatto finora e le sue idee su pedonalizzazione, parchi urbani e sistemi che possano migliorare il modello per la gestione della spazzatura. «Ora si inizia a pensare in grande, Roma é una città internazionale. Il nostro termine di paragone sono Londra, Parigi e Berlino».
Le idee affascinano il garante e il nuovo stratega. Casaleggio tace, ascolta e quando più tardi Raggi parla dal palco è il primo a posizionarsi nel backstage. Lo raggiunge Grillo e i due, poi, si complimentano con la sindaca e la abbracciano. Ma il clima all’interno dei Cinque Stelle continua a essere rovente. La diffidenza verso Raggi è elevata, i vertici però ora sarebbero orientati a usare il pugno duro. «Chi attacca Virginia attacca il Movimento», è il ragionamento di Grillo e Casaleggio. In caso di uscite giudicate scomposte o lesive non è escluso un intervento del blog. «Dobbiamo smetterla di farci male da soli», commentano alcuni esponenti pentastellati.
Ma lo scontro aperto, anche tra gli esponenti di punta, sembra difficile da fermare. Qualche tentativo di mediazione c’è, ma le voci di dissenso sono ancora diffuse: «Non contestiamo gli uomini scelti, ma i metodi imposti», dice un senatore.
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