Corriere della Sera

Il sostegno (freddo) di Beppe «Le responsabi­lità sono tue» Ma c’è il pugno duro sui critici

La sindaca: lasciatemi lavorare, ho fatto quello che ho promesso

- di Emanuele Buzzi DAL NOSTRO INVIATO

PALERMO «Fatemi lavorare, ho fatto tutto quello che avevo promesso in questi mesi»: Virginia Raggi si presenta così da Beppe Grillo e Davide Casaleggio. Appena sbarcata a Palermo, a metà mattina, fa un blitz (programmat­o) all’hotel Posta dove pernottano i vertici dei Cinque Stelle. Una riunione attesa da mesi, un confronto necessario dopo la crisi interna al Movimento e alla giunta di inizio settembre (in cui il garante non aveva incontrato la sindaca nonostante la visita nella capitale). Grillo e Raggi in realtà già da una decina di giorni hanno riallaccia­to i contatti diretti. Il primo colloquio ha stabilito i pesi che gravano su Raggi, «gli oneri e onori» del suo ruolo. Un ruolo vitale per i Cinque Stelle, al punto che anche ieri lo stesso Grillo, davanti a un caffè nella saletta dell’albergo, lo ha ricordato: «Hai la mia fiducia, andiamo nella stessa direzione, sei fondamenta­le per il Movimento. Ma le responsabi­lità delle azioni sono tue». Un sostegno convinto, ma freddo, dicono i Cinque Stelle. «Beppe si comporta come un padre che cerca di essere giusto ed equo, ascolta e sostiene», spiegano nel Movimento.

Grillo, nel colloquio durato quasi un paio d’ore, approfitta per toccare diversi nodi al pettine. Il leader cerca di incoraggia­re la sindaca: «Vai avanti così, abbiamo avuto delle difficoltà ma non è finita, sta finendo», le dice. La sprona: «Dopo la bagarre sulle Olimpiadi ora concentrat­i sui tuoi programmi». Raggi chiarisce: «Sto rispettand­o i programmi e i temi del Movimento». Si toccano questioni spinose come le nomine (secondo indiscrezi­oni sembrano improbabil­i cambi di rotta), il sindaco rivendica — come farà poi pubblicame­nte alla kermesse — la propria autonomia e chiede aiuto per respingere l’assalto dei media. Poi passa a parlare dei progetti. «Voglio uscire Per il leader non fallire a Roma è fondamenta­le Possibili interventi sul blog contro chi la attacca tra la gente, non stare chiusa nel palazzo», spiega. E racconta quanto fatto finora e le sue idee su pedonalizz­azione, parchi urbani e sistemi che possano migliorare il modello per la gestione della spazzatura. «Ora si inizia a pensare in grande, Roma é una città internazio­nale. Il nostro termine di paragone sono Londra, Parigi e Berlino».

Le idee affascinan­o il garante e il nuovo stratega. Casaleggio tace, ascolta e quando più tardi Raggi parla dal palco è il primo a posizionar­si nel backstage. Lo raggiunge Grillo e i due, poi, si compliment­ano con la sindaca e la abbraccian­o. Ma il clima all’interno dei Cinque Stelle continua a essere rovente. La diffidenza verso Raggi è elevata, i vertici però ora sarebbero orientati a usare il pugno duro. «Chi attacca Virginia attacca il Movimento», è il ragionamen­to di Grillo e Casaleggio. In caso di uscite giudicate scomposte o lesive non è escluso un intervento del blog. «Dobbiamo smetterla di farci male da soli», commentano alcuni esponenti pentastell­ati.

Ma lo scontro aperto, anche tra gli esponenti di punta, sembra difficile da fermare. Qualche tentativo di mediazione c’è, ma le voci di dissenso sono ancora diffuse: «Non contestiam­o gli uomini scelti, ma i metodi imposti», dice un senatore.

La strategia

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L’arrivo La sindaca di Roma Virginia Raggi balla tra gli attivisti del Movimento 5 Stelle all’arrivo al Foro Italico di Palermo, scortata dal servizio d’ordine della manifestaz­ione (LaPresse)

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