Corriere della Sera

«Casa, il bonus per l’edilizia sarà più ampio»

Il viceminist­ro Baretta: puntiamo alla messa in sicurezza degli edifici Per le imprese forti incentivi Con la manovra una scossa al Paese

- M. Sen.

ROMA «Staremo dentro i vincoli europei, ma dentro questi ci muoveremo per rilanciare la crescita in modo deciso. È il momento di fare un salto di qualità». Pierpaolo Baretta, sottosegre­tario al ministero dell’Economia, garantisce che quella attesa per la fine di ottobre con la legge di Bilancio, «non sarà una manovra di galleggiam­ento, perché serve una scossa».

La crescita dell’economia è molto deludente, ma i margini per dare una sferzata all’attività sembrano piuttosto stretti. È così?

«È un momento difficile, non c’è dubbio. Siamo costretti a fare i conti con una riduzione delle stime sulla crescita, che dipende molto dal peggiorame­nto del quadro internazio­nale, economico e politico. Mentre in Italia c’è poca fiducia, si fanno pochi investimen­ti, c’è un clima di attesa».

Anche i dati non aiutano. L’Istat ha rivisto al ribasso l’aumento del Pil, ma al tempo stesso ci dice che siamo fuori dalla recessione.

«Non è una contraddiz­ione. Sono tre anni che il Pil aumenta, ma troppo poco. E ora è arrivato il momento di spingere. Usando le risorse che abbiamo in modo mirato, e con una strategia non limitata a un anno, ma di medio periodo, cominciand­o dalle imprese.

Per il piano Industria 4.0 ci sono 13 miliardi di incentivi.

«Dobbiamo favorire gli investimen­ti e premiare le imprese che li fanno. Per questo sarà confermato e rafforzato il superammor­tamento, la possibilit­à per le imprese di scontare fiscalment­e le spese fatte per innovare gli impianti e alzare la qualità della produzione. È un piano di respiro ampio, che si accompagna alla riduzione dell’Ires, l’aliquota fiscale. L’Italia è il secondo Paese manifattur­iero d’Europa, l’industria può tornare a essere l’orgoglio nazionale, e anche questo piano di sistema può aiutare a ricreare un clima di fiducia».

Bisognerà spingere anche sui consumi delle famiglie.

«C’è un meccanismo, quello del bonus del 65% sulla riqualific­azione energetica degli edifici, che funziona benissimo per stimolare sia i consumi delle famiglie che l’attività delsmica le imprese. In questi ultimi anni, con la crisi, il bonus ha prodotto 27 miliardi di investimen­ti».

Lo rafforzere­te?

«Pensiamo di sì. Di estenderlo ad esempio ai condomini, e alla messa in sicurezza si- Pierpaolo Baretta, classe 1949, è sottosegre­tario all’Economia delle case. Se possibile riducendo il periodo, oggi dieci anni, entro il quale i contribuen­ti possono recuperare il credito».

E chi ha redditi bassi e paga poche tasse come fa a godere del bonus?

«Se riusciamo a mettere a punto un meccanismo di questo genere, e ne facciamo un elemento strategico, anche del piano Casa Italia, troveremo gli strumenti per tutelare i meno abbienti».

Non tutti hanno risorse da investire o i margini per godere dello sconto fiscale in un decennio.

«Le famiglie possono già cedere il bonus fiscale all’impresa che realizza i lavori. Ora pensiamo di estendere questo meccanismo ai condomini. La cessione del credito alle banche che eventualme­nte concedono il prestito è più difficile, anche per le norme Ue, ma stiamo lavorando per trovare soluzioni».

A proposito di banche, in manovra ci saranno strumenti per agevolare lo smaltiment­o degli esuberi nel sistema?

«È un problema serio. Confermere­mo la possibilit­à di usare in sette anni il fondo finanziato dal sistema, ma non potremo sollevare le banche dal contributo Naspi, per la disoccupaz­ione, anche se loro non ne usufruisco­no. Non possiamo esonerare un singolo settore, ma il problema esiste e una qualche soluzione andrà studiata».

Tornando alla manovra, si riuscirà a eliminare l’aumento dell’Iva, che viene rinviato di anno in anno, una volta per tutte?

«Nonostante con l’inflazione a zero l’aumento dell’Iva avrebbe un impatto limitato, il nostro obiettivo è scongiurar­lo. Per il 2017 è un impegno che vale 15 miliardi di euro, gravoso. Cercheremo di coprire il minor gettito con misure il più possibile struttural­i, così da alleggerir­e il costo della sterilizza­zione negli anni futuri».

È confermato l’intervento sulle pensioni.

«Sì, ci sarà la flessibili­tà in uscita e faremo in modo che alcune fasce di lavoratori in maggior difficoltà non debbano sopportare penalizzaz­ioni nel momento in cui utilizzera­nno questo strumento. È un’ottima misura sia dal punto di vista sociale, che industrial­e, perché una delle componenti della crescita è un ricambio generazion­ale non traumatico nei luoghi di lavoro».

La Ue ci lascerà fare?

«Abbiamo fatto le riforme, ottenuto i risultati e rispettato le regole. Siamo credibili».

Pensioni In materia di pensioni, confermata la misura che permetterà l’uscita anticipata dal lavoro

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