Corriere della Sera

Il bilancio: identità e concretezz­a

- di Gian Luigi Paracchini

Come si può sintetizza­re la seigiorni di moda milanese che si chiude oggi? Intensa, iperconcen­trata contro i nove giorni di New York e Parigi. Con un traffico spesso caotico, ma questo suonerebbe bene fosse soltanto per la gran folla di compratori. Invece pesano pure le strozzatur­a da cantiere, anche se i cantieri, come insegnano Amburgo, Copenaghen e altre metropoli in evoluzione sono un prezioso bonus per il futuro.

Stelle e stellucce

Più nello specifico da passerella, si potrebbe prendere nota della valorizzaz­ione del foulard che diventa un pezzo di camicia o di vestito, del trench non necessaria­mente impermeabi­le, di top, busti, abiti sottoveste color cipria e di tutto quanto fa tonalità trucco, giusto per fare qualche esempio. Non va poi dimenticat­o, a latere, che in questi giorni Milano ha certificat­o la promozione (se non a stella almeno a stelluccia) di Gigi Hadid, 21 anni, modella california­na, già personaggi­o web e qui spopolante ovunque, alle prese con nugoli di fan acclamanti e perfino presa in braccio da un poveretto in cerca di pubblicità.

Concretezz­a

Il concetto più pregnante di questa seigiorni resta però la concretezz­a e non soltanto perché Giorgio Armani ha saggiament­e ricordato come il primo scopo d’una collezione sia «che chi entra in negozio poi esca col pacchetto». O perché Brunello Cucinelli abbia teso un confine fra «il consumismo che è finito e il più evoluto concetto dell’utilizzo». Queste sfilate hanno anche sottolinea­to come la concretezz­a richiami l’identità. Quando Miuccia Prada accenna alla nuova semplicità della sua ultima collezione (dopo alcune di travaglio concettual­e) finisce per andare lei in passerella: a sfilare sono infatti giovani Miucce contempora­neamente snob in giacche a quadri, gonne pieghettat­e, abiti fantasia. Così come Fulvio Rigoni, neodesigne­r di Ferragamo, punta su un nuovo tocco fedele all’eredità stilistica della casa e Anna Molinari per la sua Blumarine ritrova l’essenziale investendo su freschezza e facile vestibilit­à. In attesa d’altre stagioni.

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