Il bilancio: identità e concretezza
Come si può sintetizzare la seigiorni di moda milanese che si chiude oggi? Intensa, iperconcentrata contro i nove giorni di New York e Parigi. Con un traffico spesso caotico, ma questo suonerebbe bene fosse soltanto per la gran folla di compratori. Invece pesano pure le strozzatura da cantiere, anche se i cantieri, come insegnano Amburgo, Copenaghen e altre metropoli in evoluzione sono un prezioso bonus per il futuro.
Stelle e stellucce
Più nello specifico da passerella, si potrebbe prendere nota della valorizzazione del foulard che diventa un pezzo di camicia o di vestito, del trench non necessariamente impermeabile, di top, busti, abiti sottoveste color cipria e di tutto quanto fa tonalità trucco, giusto per fare qualche esempio. Non va poi dimenticato, a latere, che in questi giorni Milano ha certificato la promozione (se non a stella almeno a stelluccia) di Gigi Hadid, 21 anni, modella californiana, già personaggio web e qui spopolante ovunque, alle prese con nugoli di fan acclamanti e perfino presa in braccio da un poveretto in cerca di pubblicità.
Concretezza
Il concetto più pregnante di questa seigiorni resta però la concretezza e non soltanto perché Giorgio Armani ha saggiamente ricordato come il primo scopo d’una collezione sia «che chi entra in negozio poi esca col pacchetto». O perché Brunello Cucinelli abbia teso un confine fra «il consumismo che è finito e il più evoluto concetto dell’utilizzo». Queste sfilate hanno anche sottolineato come la concretezza richiami l’identità. Quando Miuccia Prada accenna alla nuova semplicità della sua ultima collezione (dopo alcune di travaglio concettuale) finisce per andare lei in passerella: a sfilare sono infatti giovani Miucce contemporaneamente snob in giacche a quadri, gonne pieghettate, abiti fantasia. Così come Fulvio Rigoni, neodesigner di Ferragamo, punta su un nuovo tocco fedele all’eredità stilistica della casa e Anna Molinari per la sua Blumarine ritrova l’essenziale investendo su freschezza e facile vestibilità. In attesa d’altre stagioni.