INTERVENTI E REPLICHE
Quelle culle di cartone in Venezuela
Guardando l’immagine fotografica che riprende in un ospedale del Venezuela dei neonati disposti in culle di fortuna, o meglio di cartone, mi viene da riflettere. Quanto male è ridotto il mondo e come è vario il mondo. Come cambia la vita a seconda di dove nasci. Uno spettacolo di miseria caratterizza in questi difficili mesi il Venezuela. Paese ricco di risorse minerarie che con il crollo della vendita del petrolio è piombato in una terribile situazione. Non voglio credere che il mondo non possa fare nulla per il Venezuela. Sono convinto che con il supporto e sostegno giusto si riesca ad offrire il minimo di assistenza, ad esempio sanitaria, a tantissime persone del posto. A partire da culle, che possono essere tali, per i neonati venezuelani. Quello che sta accadendo in Venezuela potrebbe, senza dubbio, replicarsi altrove. Per quanto si sente dal mondo il rischio è dietro l’angolo. Nessuna nazione esclusa. Serve più socialità e più umanità tra i popoli. Bello a dirsi, ma difficile a praticarsi. Meno porte sbattute in faccia a tante persone che per disperazione varcano le proprie frontiere. Alla ricerca di un mondo migliore che non so dove più sia. Vorrei tanto che a quelle scatole di cartone si potessero presto sostituire delle culle, seppure essenziali, che possano rappresentare un piccolo segnale di svolta per una nazione che da sola non potrà mai farcela.
Nicola Campoli Napoli
Controlli sui camionisti
Quotidianamente , o quasi, leggiamo notizie di drammatici incidenti, anche mortali, sulle nostre strade ed autostrade , spesso a causa di autisti ubriachi che guidano per centinaia di chilometri, altrettanto spesso appartenenti a nessuna associazione né con regole da rispettare. Tutto ciò oltre a causare danni economici ai «nostri» camionisti e datori di lavoro che si attengono alle leggi creano terrore negli utenti delle autostrade del nostro Paese che spesso assistono a pericolose «sbandate» di questi cosiddetti mezzi pesanti e, nel non sapere se superare o meno i bisonti, creano a loro volta incidenti per frenate improvvise allorché i Tir si superano tra loro senza neanche segnalare il sorpasso. Propongo un controllo «random» sui camionisti in entrata sui valichi non solo per controllare la merce ma soprattutto per verificare il loro itinerario di viaggio: se, quindi, saranno in grado di guidare e per quanto tempo e dove avranno il cambio autista.
Giancarlo Toti giantoti@gmail.com