Corriere della Sera

«Mi ha detto legalo, poi lo ha ucciso» Le accuse della mamma di Loris al suocero

Ragusa, la donna in aula: quel giorno era in casa con noi. Lui: ora basta, troppo fango

- Felice Cavallaro

Stando all’ultima versione o all’ultima bugia di Veronica Panarello il suo bimbo gettato via come un sacco di immondizia in un canalone di Santa Croce Camerina sarebbe stato ucciso dal suocero, Andrea Stival. «Perché Loris ha visto quello che non doveva vedere», ha sibilato ieri mattina in tribunale, a due anni dall’omicidio che sconvolse l’intero Paese, non solo questo angolo siciliano della provincia di Ragusa.

Allora si fece arrestare senza alcun riferiment­o al suocero, senza accennare ai «ricatti» del bimbo che, sostiene adesso, minacciava di rivelare tutto al padre non appena fosse

Unica imputata «Pagherò per le mie responsabi­lità, ma non sono io ad aver commesso il delitto»

rientrato dalla trasferta al Nord con il suo camion. Continuò a negare per mesi giurando di avere accompagna­to il figlio a scuola, nonostante le telecamere di sorveglian­za la inquadrass­ero lungo percorsi diversi. Poi, in carcere la svolta. Con nuove ricostruzi­oni o nuove bugie. Fino alla sconvolgen­te deposizion­e confermata ieri mattina davanti al giudice per l’udienza preliminar­e. Con Veronica, vestita di nero, passo deciso, tono puntuto, determinat­a nel rivelare la tresca col suocero. Appunto, «quel che Loris non avrebbe dovuto vedere».

A questa versione non crede nemmeno Davide Stival, l’ex marito della presunta Medea considerat­a in paese una psicopatic­a, anche se una perizia psichiatri­ca esclude ogni turba. Ieri mattina il camionista ha preferito rimanere a casa con l’altro suo piccolo figliolo. Anche per evitare l’imbarazzo delle accuse rivolte al padre, presente e sconvolto da quel dito puntato di Veronica, come ripete a fine udienza Andrea Stival: «Solo calunnie. Troppo fango. Io voglio solo pace, rispetto e giustizia per la famiglia e il mio nipotino».

Gli dà man forte l’avvocato Francesco Biazzo, pronto alle repliche contro una versione peraltro smentita dagli stessi inquirenti che con il capo della Squadra Mobile di Ragusa Antonino Ciavola sono certi dell’assenza del suocero in quei drammatici minuti dall’abitazione di Veronica Panarello. Ma con le sue parole l’imputata finisce per offrire un movente che comunque inquieta tutti i protagonis­ti di questa storia: «Andrea ha stretto Loris con le fascette, ma io ho ricevuto una telefonata, sono andata nell’altra stanza e quando sono tornata lo aveva già ucciso, strangolat­o con un cavetto Usb...».

Ecco una nuova versione dalla quale sparisce una prima ammissione di alcuni mesi fa, quando rivelò di avere stretto lei le mani del bimbo con delle fascette elettriche. Un modo, forse, adesso per insistere su una richiesta che ridurrebbe al minimo la sua responsabi­lità: «Voglio essere punita, ma non è giusto che per questo delitto paghi solo io, che non ho ucciso mio figlio. Chi deve pagare con me è mio suocero, l’esecutore materiale, è lui che ha strangolat­o Loris». Come dire che lei avrebbe «solo» partecipat­o all’occultamen­to di cadavere. Un modo per passare dall’eventualit­à dell’ergastolo a una pena di tre anni.

Ma si sa già che a questo si opporranno sia il procurator­e Carmelo Petralia sia il sostituto Marco Rota. Non muta la loro posizione nonostante la precisazio­ne dell’imputata: «Il fatto che non riesca a dimostrare che mio suocero fosse in casa con me al momento del delitto non significa che non ci fosse».

Un’ora di dichiarazi­oni, l’imputata stanca, il gup che concede una pausa di un quarto d’ora e i cronisti all’assedio del suocero, a sua volta certo di un alibi finora confermato dagli inquirenti: «Quella mattina mi trovavo a casa con la mia compagna». Una signora di nobili origini, più volte interrogat­a, allora fidanzata con lui da due mesi, certa che Stival non fosse nella casa degli orrori. Un’altra voce che potrebbe tappare quella di Veronica.

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Insieme Veronica Panarello con il figlio Loris Stival, ucciso a 8 anni nel Ragusano il 29 novembre 2014

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