«Lei e lui insieme» Passerelle fluide, l’ultima tentazione
Dsquared2: sfilate femminili addio Alla Fashion week maschile anche le donne
Finale a sorpresa per Dsquared2. Dean e Dan Catten, i due gemelli canadesi, hanno annunciato che sfileranno la loro prossima collezione donna in gennaio, insieme alla collezione maschile: idea originale (altri hanno scelto di presentare lui con lei e non viceversa) e anche furba dal punto di vista mediatico. I giorni degli show maschili sono più snelli e strategicamente anche in un buon periodo commerciale. «E poi non aveva senso rincorrerci creativamente — dice Dan che è a capo dell’uomo —. Sta cambiando tutto è giusto cercare nuove strade. See now, buy now? No, quello no. È come quel ragazzo che si concede subito, non lo sposerai mai! Ci vuole un po’ di desiderio e riflessione nella vita». Originali pure nelle considerazioni. A loro il compito anche di chiudere la settimana di moda milanese, di solito svolto da Giorgio Armani: «Non è stato facile tenere tutti qui, compratori e giornalisti, però ce l’abbiamo fatta».
Già, «tenere tutti qui»: sembra questo il problema che costringe, anzi restringe, la settimana della moda di Milano di fatto a cinque giorni contro i nove di Parigi e (soprattutto) New York, pur avendo molte più cose da dire creativamente e non solo. Giornate da quattordici show uno di fila all’altro non sono umanamente accettabile per ritmi, ma anche per rispetto al lavoro che sta dietro a questo mondo. Non c’è tempo per pensare a uno show appena visto che subito comincia il successivo.
Il problema è tenere le persone a Milano? Siano coinvolti albergatori, associazioni, qualche big scivoli più in là. Il pranzo con sindaco e presidente del Consiglio sia messo in chiusura anziché in apertura. Insomma schiacciare così uno spettacolo come quello della moda italiana non ha senso. E se poi è stato possibile organizzare una cena tanto incredibile con 400 invitati, come quella che Dolce e Gabbana hanno allestito domenica in via Montenapoleone, perché non continuare a raccontarsi al massimo?
Dsquared2, si diceva, con un show molto anni Ottanta alla Joan Collins in «Dynasty» con ragazze un po’ down town (dunque alternative in jeans over e candeggiati e strappati) e un po’ up town (dunque per bene con le loro giacchine super fittate e tutte ricamate e graduate). I gemelli canadesi scelgono un linguaggio meno preciso e più istintivo: ricami e patchwork e intarsi sembrano piazzati per caso e non finiti.
Al contrario Angela Missoni ha sentito il desiderio di ritornare a una sorta di pagina bianca. Un viaggio con la famiglia ricco di cose ed emozioni le ha trasmesso questa esigenza di semplicità e purezza. A tutta maglia, naturalmente, e con lo zig zag di famiglia, ovvio, ma entrambi sviluppati in pezzi essenziali, spesso sovrapposti o a rigone orizzontali: abiti canotta, per esempio, mini-abiti, piccoli top, costumi da bagno. Colori dai toni caldi: dai sabbia al rosso, al malachite al ruggine. Bella e coerente.
Cerca invece nell’eccentricità la sua nuova strada Mila Schön. Certo nei limiti della storicità di questo marchio. Alessandro De Benedetti, lo stilista, scompone e ricompone gli abiti di un lui che è un esploratore e di una lei che è una milanese borghese: trench a pannelli allora, o bomber che diventano spolverini, revers delle giacche che si capovolgono e danno luce, il parka che è un abito a palloncino.
Fra i giovani bel lavoro di Arthur Arbesser che ben equilibra i colori accesi con look androgini che siano il completo maschile pistacchio o l’abito polo camouflage in blue elettrico, verde, nero e bianco.
Interessante anche la visione «japan» di Lucio Vanotti, bergamasco quarantenne: giacche kimono, abiti grembiule, camicie maschili portate come abiti. Al teatro Armani sfila invece la ventinovenne cinese Rico con il suo brand Ricostru che ricostruisce tutto: metà abito e metà pantaloni, per esempio.
Ultimi show per due under 40: il brand del trentacinquenne messicano Andres Caballero con una collezione dedicata all’amore con abiti di raso e seta con ex voto ricamati, e Piccione. Piccione del trentenne siciliano Salvatore Piccione con le sue vesti in pizzo sovrastampato e ricamato a motivi marini e gonne tempestate di conchiglie e perle e fiori.