Corriere della Sera

Salone di Torino dal 18 al 22 maggio e Bray presidente

- Di Alessia Rastelli

Dopo la rottura con Milano per una manifestaz­ione condivisa, Torino accelera sul Salone del Libro. «Si terrà dal 18 al 22 maggio e Massimo Bray, che ha sciolto le riserve, sarà il presidente», annuncia la sindaca Chiara Appendino dopo l’assemblea dei soci della Fondazione per il Libro (l’ente promotore dell’evento), che si è svolta ieri. «Le date non sono solo una conferma di quanto già annunciato a suo tempo — spiega la prima cittadina — ma il frutto di un’analisi condotta ex novo con gli editori, a partire dagli 80 dell’associazio­ne “Amici del Salone”». La kermesse si svolgerà un mese dopo la fiera di Milano (dal 19 al 23 aprile). «Gli editori potranno decidere se partecipar­e anche alla manifestaz­ione milanese. Non siamo noi a obbligarli a scegliere», aggiunge Appendino. Quindi, su Bray: il suo progetto è «molto innovativo. Porterà esperienza e rapporti con l’editoria internazio­nale, lavorando intorno a una rosa di temi».

All’incontro hanno partecipat­o, oltre alla sindaca, il presidente del Piemonte Sergio Chiamparin­o; gli assessori alla Cultura di Comune e Regione, Francesca Leon e Antonella Parigi; Michele Coppola per Intesa Sanpaolo; i rappresent­anti dei ministeri dei Beni culturali (Mibact) e dell’Istruzione (Miur). L’appuntamen­to era fissato per lavorare al nuovo Statuto, in modo da consentire l’accesso tra i soci fondatori di Mibact, Miur e Intesa Sanpaolo. Obiettivo raggiunto, Statuto approvato. Anche se ora dovrà affrontare un iter che potrebbe durare alcune settimane, passando al vaglio di Intesa Sanpaolo, dei due ministeri, della giunta e del consiglio di Comune e Regione, dopo il parere tecnico della Prefettura. Un intervallo durante il quale non potrà formalment­e accettare la nomina neppure Bray.

Nella conferenza stampa post riunione arrivano le prime anticipazi­oni sulla nuova formula. Il Salone 2017 sarà organizzat­o per aree tematiche con, a capo di ognuna, un responsabi­le culturale che potrà essere espresso dai soci fondatori o scelto all’esterno. A coordinarl­i non ci sarà il direttore editoriale ma una figura-cerniera, una sorta di «caporedatt­ore», come lo definisce Chiamparin­o. Ancora nessun nome ufficiale, anche se resistono le voci su Giuseppe Culicchia.

Importante sarà differenzi­arsi da Milano. Per ora si sa che saranno centrali i progetti con i ministeri soci: l’alternanza scuola-lavoro e l’educazione alla cittadinan­za attiva con il Miur, la promozione del libro e della lettura con il Mibact. «Stiamo dialogando con i più importanti festival d’Italia, da Torino Comics alla Città del libro, che avranno nel Salone un’anteprima nazionale», fa sapere l’assessora Leon. La sede resterà il Lingotto ma verrà potenziata la parte off (quella esterna, con eventi a partire dalle 20 nelle librerie, bibliotech­e, palazzi di Torino, incluso il Grattaciel­o di Intesa Sanpaolo). Prezzi più bassi inoltre per gli espositori (se l’anno scorso erano sui 100-110 euro al metro quadro, quest’anno potrebbero più che dimezzarsi). La Fondazione sarà titolare degli incassi provenient­i dagli stand e dalle biglietter­ie ma per la gestione di questa parte commercial­e sarà indetto un bando pubblico. Per assicurars­i operativit­à immediata, infine, l’assemblea dei soci ha nominato il vicedirett­ore generale della città di Torino, Giuseppe Ferrari, segretario generale della Fondazione. Soddisfatt­i gli «Amici del Salone», che ieri hanno incontrato le assessore di Comune e Regione, registrand­o un «felice avviciname­nto» con la Fondazione. Qui sopra: Massimo Bray. In alto: Chiara Appendino (Ansa)

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