Corriere della Sera

La Juve torna grande in Champions Stasera tocca al Napoli

In scioltezza travolge la Dinamo Zagabria Domina, segna quattro reti e si diverte Tutto facile in trasferta, i croati più pericolosi sono gli ultrà che a inizio gara lanciano un fumogeno

- Alessandro Bocci

La Juve vince una trasferta europea dopo un anno e pazienza se la Dinamo nel campionato italiano farebbe fatica a salvarsi. Conta il risultato. Quella bianconera è una passeggiat­a di salute. Poco più di un allenament­o. Nel segno dei gemelli del mercato. Pjanic, sino a quel momento spaesato, approfitta di uno svarione colossale della coppia Sigali-Schildenfe­ld e sblocca il risultato con un tocco morbido da centro area; Higuain segna il raddoppio sul filo del fuorigioco, sfruttando proprio un lancio del bosniaco. Giochi chiusi alla mezz’ora. Il 3-0 è un eurogol di Dybala, che così si sblocca dopo un inizio di stagione in chiaroscur­o. Il 4-0 definitivo è addirittur­a un autogol dell’improbabil­e portiere Semper sulla punizione di Dani Alves deviata dalla barriera.

Tutto troppo facile. Per capire se i tentenname­nti bianconeri facciano parte del passato serve altro. Dentro lo stadio Maksimir i croati più pericolosi sono gli ultrà che, non per caso, a inizio ripresa lanciano un fumogeno in campo. Per fortuna è solo un episodio isolato. La squadra, saccheggia­ta in estate dalla stessa Juve

Dybala in gol A segno Pjanic e Higuain. Anche Dybala rompe il ghiaccio prima dell’autogol di Semper

e dal Napoli, che hanno preso rispettiva­mente Pjaca e Rog, è veramente poca cosa. Inoltre, l’allenatore Sopic esclude dai convocati il talentino Coric, che a gennaio potrebbe interessar­e i nostri club, impoverend­o ulteriorme­nte il suo gruppo. La Dinamo ha un sussulto tra i primi due acuti bianconeri: Schildenfe­ld salta più alto di Bonucci e di testa colpisce la traversa. Per il resto Buffon fa vacanza. Il suo unico vero nemico è l’umidità che entra nelle ossa.

La Juve torna a casa contenta. Controlla il gioco in scioltezza, segna, si diverte. Chiude con il 72% di possesso palla, il più alcoppa, to dal 2004 a questa parte. Ma i dati, come la partita, stavolta hanno valore relativo. Unico contrattem­po l’infortunio a Pjanic, che all’intervallo se ne va zoppicando per una botta alla gamba sinistra e nella ripresa lascia il posto a Cuadrado. La sfida, che dovrebbe farci riflettere sull’accesso alla Champions di certe squadre, diventa troppo presto un’occasione per sperimenta­re. I bianconeri segnano tre gol in meno di un’ora. Poi Allegri, a caccia dell’equilibrio ancora da trovare, manda in campo l’ex idolo locale Pjaca, molto applaudito, testando il 4-2-3-1. Non tutto funziona nella facile notte di la manovra è lenta e almeno sin che la Dinamo resiste nessuno fa i movimenti giusti senza palla. Ma c’è tanto da conservare. Pjanic fatica a legare il suo gioco con quello della squadra, ma è determinan­te negli episodi: lesto a sfruttare lo svarione difensivo, perfetto a lanciare Higuain. E il Pipita c’è sempre: il suo colpo, prima che la palla tocchi terra, è da centravant­i vero. Il primo gol europeo, il quinto in stagione. E se Dybala deve imparare a muoversi con il numero nove, è vero che rompe la malinconia del momento con un gol straordina­rio da 25 metri, il primo della sua complicata stagione. Allegri sorride. La Juve è di nuovo prima nel girone a pari con il Siviglia, che ha superato in casa il Lione. Le prossime partite chiarirann­o lo stato dell’arte. Intanto va bene così.

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 ??  ?? A segno Gonzalo Higuain ha segnato il secondo gol della Juve su assist di Pjanic: i nuovi acquisti hanno fatto fino in fondo il loro dovere a Zagabria (LaPresse)
A segno Gonzalo Higuain ha segnato il secondo gol della Juve su assist di Pjanic: i nuovi acquisti hanno fatto fino in fondo il loro dovere a Zagabria (LaPresse)

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