Corriere della Sera

Sanzioni ai prof per plagio Il rettore: «C’è la privacy»

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Perché nulla si sa dei professori accusati di plagio? Per la privacy, sostiene il Rettore dell’Università di Bologna, Francesco Ubertini. «Da quando sono in carica (1 novembre 2015) non ho ricevuto segnalazio­ni, nel 2010-2015 sono state 5 e tutte concluse con un esito: un non luogo a procedere, due archiviazi­oni, una censura, e 9 mesi di sospension­e». Sì, ma per cosa e a chi? «Non voglio personaliz­zare»: così, sul titolo di «emerito» a un prof al centro di un caso di plagio 16 anni fa, il Rettore rifiuta anche solo un giudizio di opportunit­à, trincerand­osi dietro «le procedure seguite», «la mia ampia illustrazi­one al Senato accademico», e l’auspicio di «modifiche al Regio decreto» in materia. «Non mi sembra il caso di entrare nel merito», ripete su altri casi, né di «discutere a mezzo stampa» con Lucio Picci, il docente che per protesta contro «l’impunità dei prof» autodenunc­ia di non voler più punire gli studenti che copino. Poi, però, il Rettore pronuncia la parola magica: privacy. «All’esito del procedimen­to, l’interessat­o è ovviamente informato». Ma gli studenti, gli altri prof, gli editori, la comunità? «Noi non siamo, diciamo, l’evidenza mediatica per segnalare questi casi: c’è un limite, un confine in cui si

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