Corriere della Sera

Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport confermano la leadership

- Michelange­lo Borrillo

Il «Corriere della Sera» si conferma il quotidiano d’informazio­ne più letto d’Italia, seguito da «la Repubblica», mentre in assoluto la leadership per numero di lettori va a «La Gazzetta dello Sport». I dati sono quelli dell’ultima rilevazion­e Audipress (media dei periodi 11 gennaio-27 marzo e 4 aprile-10 luglio 2016) relativi a copie cartacee e digitali.

La classifica dei quotidiani di informazio­ne conferma, dunque, al primo posto il «Corriere della Sera» con 2.218.000 lettori medi al giorno, dei quali 173 mila stimati digitali (in crescita dell’1,1% rispetto alla precedente rilevazion­e). Per «la Repubblica» i lettori medi sono 2.162.000 (180 mila su tablet e altri device). «La Stampa» è terza con 1.199.000 lettori (54 mila su copie digitali); seguono «Il Messaggero» a quota 1.137.000 (35 mila su copie digitali), «Qn-Il resto del Carlino» con 1.006.000 (7 mila sul digitale) e il quotidiano economico «Il Sole 24 Ore», sesto con 843 mila lettori medi (164 mila stimati su copie digitali). A completare la top ten, «Qn-La Nazione» con 737 mila lettori medi (4 mila stimati su copie digitali), la «Gazzetta del Mezzogiorn­o» (468 mila lettori, 9 mila sul digitale), «La Sicilia» (388 mila lettori, 6 mila stimati su copie digitali) e «La Gazzetta del Sud» (373 mila lettori, 7 mila sul digitale).

Per i quotidiani sportivi, la «Gazzetta dello Sport» è in testa con 3.248.000 lettori medi (78 mila «digitali»), secondo è il «Corriere dello Sport-Stadio» a quota 1.472.000 (29 mila sul digitale) e terzo «Tuttosport» con 839.000 lettori medi (32 mila stimati su copie digitali).

I lettori, nel complesso, sono scesi in Italia del 2,1% per i quotidiani, dell’1,8% per i settimanal­i e dello 0,9% per i mensili. Restano invece complessiv­amente stabili i lettori delle copie sul digitale, con numeri in crescita, tra i principali quotidiani — oltre che per il già citato «Corriere della Sera» — anche per «Il Sole 24 Ore» e per «Il Messaggero».

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