«La prima idea era darmi malato» La giornata particolare del capitano
«Mai cacciato un allenatore. Il mio sogno? Segnare in finale di Europa League»
di squadra, allenatore, ma anche per i dipendenti del centro sportivo che lo hanno accompagnato in tutti questi anni. Un esempio di longevità che ha pochi eguali, il cui segreto è spiegato dallo stesso Totti. «Non so come ho fatto ad arrivare a questo punto — ha detto a Sky —, forse perché non ho vizi, sono integro. La voglia e la passione sono intatte, e intendo divertirmi ancora: ma anche la testa è decisiva».
Voglia, passione, divertimento: tutti elementi che hanno reso unica la sua carriera, come la sua decisione di rimanere per sempre in giallorosso. «L’esordio è stato il giorno più bello della mia vita, ma in passato sono stato molto vicino a vestire la maglia del Real Madrid. Poi la mia famiglia, i miei amici e il mio cuore mi hanno aiutato a riflettere. Ho avuto dei dubbi anche prima di firmare il mio penultimo contratto».
Totti ci tiene a togliersi anche qualche sassolino dalle scarpe, rispondendo ad alcune delle leggende metropolitane che ci sono sempre state intorno al suo nome. «Ho sempre fatto parte del gruppo e rispettato tutte le regole, remando dalla stessa parte della società. Ho sempre guardato tutti a testa alta, non ho mai cacciato un allenatore, né mai brigato per farlo licenziare. E non ne ho mai scelto uno».
Il capitano ha voluto ringraziare tutte le leggende del mondo dello sport — da Usain Bolt a Leo Messi, da Alex Del Piero a Bobo Vieri passando La festa L’arrivo di Francesco Totti e Ilary Blasi al Castello di Tor Crescenza dove era organizzata la serata per festeggiare i quarant’anni del capitano della Roma: dopo la cena con i familiari, sono arrivati oltre 200 invitati, compreso l’allenatore Luciano Spalletti (Jpeg) Vita da sogno Gli auguri di Luciano Spalletti in video con la riproduzione della macchina del tempo di «Ritorno al futuro»; Ilary con la maglietta celebrativa mostrata la scorsa stagione; uno striscione dei tifosi e un giovane Francesco Totti che esulta in Nazionale agli Europei 2000 (Ansa) per Rafa Nadal e Diego Armando Maradona — che hanno avuto un pensiero per lui. «Un tributo così non me lo sarei mai aspettato. Ringrazio i miei colleghi, gli altri sportivi, icone mondiali che mi gratificano tanto. Messi ha detto che vuole vedermi giocare altri due anni? (ride, ndr) Non so se potrò accontentarlo, lui è un fenomeno anche fuori dal campo. Dei romanisti del passato mi sarebbe piaciuto giocare con Falcao e Cerezo».
In attesa di sapere se la sua carriera proseguirà oltre il prossimo 30 giugno, Totti si concentra su questa stagione, e sui tifosi. «Il mio sogno — ha aggiunto al sito internet della società — è segnare un gol nella finale di Europa League. L’amore per i tifosi della Roma non finirà mai, saranno pure stanchi di sentirmelo dire: spero che possano vedermi per un altro po’ di tempo».
I ricordi L’esordio è stato il giorno più bello della mia vita, poi sono stato vicino ad andare al Real Madrid
Sinai» e chiusa da Massimo Lopez che, imitando la voce di Bergoglio, spiega il perché il Papa avrebbe scelto proprio il nome Francesco. Non potevano mancare gli amicitifosi Carlo Verdone («France’ che so’ 40 anni pe’ te che sei fatto de marmo?») e Alessandro Gassmann: «Se stai così se vedemo tra vent’anni». Compatto e per una volta d’accordo il mondo della politica, con il milanista Matteo Salvini che rende omaggio a «un simbolo di coerenza, uno che non cambia maglia è un eroe moderno» e Massimo D’Alema per il quale «Totti è un esempio raro in un mondo del calcio dove tutto sembra ridursi a mercato e alla convenienza di chi si dà al miglior offerente». Per Giovanni Malagò, presidente del Coni, gli auguri sono a «un campione di generosità», mentre scende la sera e alla fine arriva il tweet che non poteva mancare: «Auguri al capitano della Roma», firmato Virginia Raggi, la sindaca.